Presso il Palavolontariato in Piazzale Re Astolfo a Carpi sono state presentate martedì 10 dicembre le Lettere dalla prigionia e dai campi di concentramento di Odoardo Focherini. Un volume che raccoglie il testimone del lavoro svolto minuziosamente, sin dai tempi in cui la moglie Maria Marchesi conservò le missive del marito come tesoro prezioso – degli ultimi tempi di Odoardo rimangono solo queste lettere – dalla figlia Olga che ricopiò per la prima volta, nel 1973 con l’aiuto della madre, convinta dell’importanza di conservare in modo adeguato questa corrispondenza. “Da allora – ha spiegato Odoardo Semellini, tra i curatori del volume – questo lavoro sulle lettere non si è mai fermato. Grazie anche all’apporto di don Claudio Pontiroli, curatore delle prime edizioni, che studiò le lettere e si spese moltissimo per la loro diffusione”. La prima pubblicazione risale al 1994, poi ve ne fu una seconda nel ‘95, all’indomani della notizia dell’inizio del processo per la beatificazione di Odoardo. Una ristampa risale al 1998 e nel marzo 2004 esce l’edizione conosciuta ed utilizzata fino ad oggi.
Il lavoro sui documenti è continuato, anche grazie alla costituzione dell’Archivio della memoria di Odoardo Focherini che le raccoglie tutte – sia il primo corpus di lettere alla moglie e ai famigliari sia, acquisizione, questa, successiva, le missive inviate ad altri soggetti. Disposte in ordine cronologico, nel volume le lettere sono numerate progressivamente e suddivise secondo i diversi luoghi di provenienza: carcere di San Giovanni in Monte, Bologna, campo di concentramento di Fossoli, Carpi, campo di concentramento di Gries-Bolzano, Arbeits Kommando di Hersbruck. Solo 21 sono le lettere autorizzate, le restanti 145 sono clandestine. Non solo carta ufficiale, dunque, ma ben altri sono i supporti che Odoardo utilizza per comunicare con l’esterno: carta velina, carta igienica, pergamena, strisce recuperate da giornali o cataloghi.
La guida alla lettura, nonché tutte le introduzioni ai diversi capitoli, corrispondenti agli spostamenti di Focherini, ha spiegato Maria Peri, una delle curatrici, aiutano a comprendere il lavoro di ricerca e approfondimento svolto sui documenti, ma soprattutto a comprendere il contesto, i messaggi in codice per sfuggire alla censura, le condizioni di vita di Odoardo. Arricchiti di note a piè di pagina, i testi sono stati riportati in un italiano corrente per rendere più agevole la lettura e l’interpretazione. Stimoli in più per il lettore che vuole intrecciarli con quanto emerge dalle lettere vere e proprie.
La preoccupazione dei curatori è stata quella di “mettere ancora più in luce la ricchezza delle lettere dotandola di un apparato scientifico e critico, anche all’indomani delle nuove acquisizioni documentarie”, ha poi spiegato lo storico Ulderico Parente. Un’altra novità è il rispetto del testo “nella sua materialità, la descrizione del supporto, la modalità di scrittura, che sono elementi di grande interesse e, infine, nel confronto serrato con gli originali, che ha mostrato la qualità del lavoro di Olga Focherini e don Claudio Pontiroli, ma nel desiderio di migliorare la leggibilità”.
Il volume ha un valore aggiunto dato dalla presenza dello storico, che ha lavorato alla stesura della Positio per il riconoscimento del martirio. “Focherini emerge qui non solo come una figura di interesse per la sua corrispondenza dai campi di concentramento, ma nel suo spessore di cristiano che ha dato la vita per il Vangelo”, ha sottolineato Parente, che ha espresso la sua stessa emozione, condivisa con quella degli altri curatori, nipoti di Odoardo. Lo storico ha ricordato i passaggi che hanno portato al riconoscimento del martirio in odio alla fede, in particolare “la disponibilità a dare la vita” che emerge dalle lettere: “esse mostrano un cammino non semplice né graduale, ma di grande rapidità e profondità che raggiunge il suo culmine come in una via crucis. Queste lettere – ha sottolineato – vanno lette, i registri sono talmente profondi che, anche personalmente, ogni volta che mi accosto ai testi, trovo motivi, parole significative”. L’avverbio “avanti”, la fiducia nella Provvidenza, l’insistenza sul futuro sull’avvenire, “credo che esse mostrino un percorso in un’assonanza perfetta con le sue ultime parole, di uomo che si preparava ad andare incontro al sacrificio supremo”. Così come le ultime espressioni scritte – ha concluso, non prima di aver individuato, insieme agli altri curatori, nuove strade di ricerca da percorrere –, “Il Signore sia con voi. Con noi, sono il saluto più bello lasciato ai famigliari ma anche a tutti noi”.
Il saluto del Vescovo
Monsignor Francesco Cavina ha ricordato come le lettere siano un “testamento d’amore” che nasce da “un amore più grande, Gesù, che egli ha amato e per il quale ha dato la vita”. Una testimonianza di laico cristiano molto attuale e fondamentale quella di Focherini, ha ricordato il Vescovo, e l’opera permette di conoscerla con maggiore profondità e verità. Il sindaco Enrico Campedelli ha ripercorso i diversi momenti verso la Beatificazione e ha osservato come questa pubblicazione sia uno strumento importante. “Queste lettere rappresentano una persona credente, ma anche un cittadino che si è fatto carico degli altri, prima di tutto, come se fossero se stesso. Abbiamo bisogno di tante persone così”.
Un anno con Odoardo
Nello stesso luogo esattamente un anno prima della presentazione, il 27 dicembre 2013 con una celebrazione solenne e una fiaccolata, si è aperto il cammino per la Beatificazione di Odoardo Focherini.
Al termine della serata, il volume delle Lettere è stato simbolicamente “restituito” dalle mani del Vescovo ai numerosi famigliari di Odoardo presenti, nonché ai membri del Comitato per la Beatificazione a conclusione di un anno di lavoro. La pubblicazione è stata donata, in segno di ringraziamento, a quanti hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e Ordine dei Giornalisti e ai lettori Sara Bernardelli, Alessandra Paltrinieri, Roberto Lancellotti e Eleonora Verzanini che hanno prestato la loro voce ad alcune delle missive di Odoardo Focherini.