Mese di Maggio dedicato alla Vergine celeste

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio

Santuario della Madonna dell’Aiuto a Santa Croce                               
Dal lunedì al sabato: alle 18.30 Santo Rosario; alle 19, Santa Messa.
Ogni mercoledì, prima della Messa: Novena alla Madonna dell’Aiuto.
Dal lunedì al venerdì: alle 21, Santo Rosario
Domenica 13 maggio (e ogni 13 del mese fino a ottobre): alle 21, incontro di preghiera secondo le intenzioni della Madonna di Fatima, in riparazione dei peccati e per la conversione dei peccatori
• Domenica 27 maggio: alle 11.15, Santa Messa all’aperto di chiusura del catechismo e delle attività associative e processione con l’immagine della Madonna dell’Aiuto a conclusione del mese di maggio (poiché quest’anno il 31 maggio coincide con la Solennità del Corpus Domini, la tradizionale processione di chiusura del mese di maggio è sospesa).
• Il giorno 29 di ogni mese, presso la chiesa parrocchiale, la Santa Messa si celebra in riparazione del furto della venerata immagine della Madonna dell’Aiuto, perpetrato il 29 marzo 2016, e per pregare per la sua restituzione.
 
Santuario della Madonna dei Ponticelli a San Marino
• Dal lunedì al venerdì: alle 21, Santo Rosario
• Tutti i sabati: alle 18.25, Santo Rosario; alle 19, Santa Messa
• Mercoledì 30 maggio: alle 20.30, Santa Messa; alle 21, Solenne processione a chiusura del mese mariano
 
“In questo mese di maggio, vorrei richiamare all’importanza e alla bellezza della preghiera del santo Rosario. Recitando l’Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per San Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il Santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla Vergine Maria! La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia!”. (Papa Francesco, 1° maggio 2013). 
 
Nell’apertura del mese di maggio la recita del Rosario al venerato Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma  
 
Uniti in preghiera per la pace nel mondo
Migliaia di fedeli, fra cui tantissime famiglie con i loro bambini, si sono riuniti lo scorso 1° maggio, nel piazzale del nuovo Santuario della Madonna del Divino Amore, nella periferia sud di Roma, per la visita di Papa Francesco. Ad accogliere il Pontefice sono stati, fra gli altri, l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, il presidente degli Oblati Figli del Divino Amore, monsignor Enrico Feroci, il rettore del Santuario don Luciano Chagas Costa, le congregazioni religiose degli Oblati Figli e delle Figlie della Madonna del Divino Amore (queste ultime prestano servizio anche nella Diocesi di Carpi, presso la parrocchia di Fossoli). Per aprire il mese mariano di maggio, il Santo Padre ha voluto scegliere il luogo di devozione più caro ai romani da molte generazioni. Sorto sulla via Ardeatina in località Castel di Leva, in un angolo di campagna un tempo sperduto, il Santuario della Madonna del Divino Amore è fin dalla seconda metà dell’ottocento la meta prediletta e venerata da innumerevoli pellegrini. Lo dimostrano gli ex voto, ormai così tanti da esseri ospitati a fatica nell’apposita sala. “Vi ringrazio dell’accoglienza. Tanto festosi voi! Grazie tante! E vi chiedo di seguire la preghiera da qui – ha detto, all’arrivo, il Santo Padre ai fedeli nel piazzale, prima della recita del Rosario all’interno del piccolo Santuario antico -. Preghiamo insieme. Ci vediamo dopo. Ma preghiamo, eh? Grazie dell’accoglienza!”. “La luce di Cristo risorto illumini le coscienze di tutti i responsabili politici e militari, affinché si ponga termine immediatamente allo sterminio in corso”. La preghiera del Papa per “l’amata e martoriata Siria”, nel tradizionale messaggio pasquale che precede la benedizione Urbi et Orbi in piazza San Pietro, è stata letta da una suora all’inizio del Rosario che lo stesso Papa Francesco ha voluto dedicare in particolare alla pace in Siria e in tutto il mondo. Dopo la preghiera, il Papa ha incontrato le comunità degli Oblati Figli della Madonna del Divino Amore e delle Figlie della Madonna del Divino Amore, che operano presso il Santuario. Poi la benedizione alla tomba del Servo di Dio don Umberto Terenzi, primo rettore e parroco del Santuario e fondatore delle due congregazioni religiose. Infine, Francesco ha visitato gli ospiti delle due strutture di accoglienza del Santuario: la Casa di riposo del Divino Amore e la Casa famiglia Mater Divini Amoris. “Grazie tante adesso vorrei darvi la benedizione. E buona serata”, ha detto il Pontefice, prima di rientrare in Vaticano, invitando i fedeli, come di consueto, a pregare per lui, e terminando l’incontro con un’Ave Maria recitata nel piazzale antistante l’antico Santuario.
 
I tanti luoghi della devozione rurale a Maria nella nostra Diocesi
 
Nel mese dedicato alla Vergine celeste, tentiamo di fare un breve excursus sulla devozione mariana nella nostra diocesi, con particolare attenzione a quelle rurali, consapevoli di elencare solo alcune delle tante espressioni di pietà popolare rivolte a Maria, presente in ogni chiesa, in molte case e nei pilastri agli incroci viari. Tre sono i santuari presenti nel territorio diocesano a testimonianza di come anche l’autorità ecclesiastica abbia riconosciuto un luogo speciale nel quale pregare e venerare la Madonna. Iniziamo questa escursione proprio dalle immagini poste negli alberi, in aperta campagna, quasi sempre ritenute miracolose e portatrici di grazie celesti; a loro la devozione popolare riservava momenti comuni di aggregazione e gelosamente l’effi gie veniva custodita e protetta dalla popolazione. Alcuni tentativi di trasferire la Madonna presso la chiesa parrocchiale sono riusciti, come nel caso della Madonna della Rocca, altri hanno trovato resistenza costringendo il parroco a rinunciare. Le cronache ricordano la Madonna di San Luca posta nei pressi di un albero vicino al convento dei Cappuccini di Concordia, portata solennemente alla chiesa parrocchiale: il Papotti nei suoi annali del 1738 dice che “fu una festa grandiosa, con sparo di mortaretti, concorso strabocchevole di genti alle funzioni religiose”. Col tempo questa devozione scompare, così come l’immagine menzionata da Papotti, ma don Antonio Bellini ricorda che dietro la colonna del pulpito della chiesa parrocchiale di Concordia si potevano ancora vedere alcuni ex voto alla Beata Vergine di San Luca, a testimonianza di quale importanza avesse tale devozione. Anche un antico inventario della pieve di Quarantoli riporta la testimonianza dell’esistenza di un’immagine della Madonna col Bambino “fatto di basso rilievo e si dice sia maiolica, tolta da un albero che con meraviglia di tutti ebbe sempre foglie verdi per tutto il tempo dell’anno”; secondo la tradizione il miracolo cessò quando la Vergine fu trasportata nella chiesa parrocchiale. Anche sulla via quattro Pilastri che conduce a Budrione, all’incrocio con le vie Gusmea, Donelli e Ponticello Arginello, è collocata entro semplice nicchia di legno una litografi a mariana meglio conosciuta come “la Madòna dal quaàter strèdi” (La Madonna delle quattro strade); l’origine è sconosciuta ma riconducibile ad una devozione locale. Un’altra immagine di provenienza “arborea” è quella che si venera nella chiesa di Santa Giustina Vigona, chiamata “Madonna dell’albero” come riportato in un inventario parrocchiale del 1824. Si trovava presso una pianta posta nella possessione detta “Vigona” e, successivamen-  te, anch’essa trasportata nella parrocchiale per essere collocata in un altare a lei dedicato. Le memorie dicono che nel 1846 venne ridipinta “in quanto di maiolica” ed incoronata con corona d’argento. Anche la Madonna dello Spino, di San Giovanni di Concordia, trova origine campestre poi trasferita in un modesto oratorio e, dal 1838, in quello attuale. Dal XVIII secolo a Gavello si onora la Madonna del Popolo che venne incoronata con un diadema prezioso nel 1717 ed ha sembianze del tutto simili a quella venerata nel canton svizzero di Einsiedeln. A Mortizzuolo abbiamo la Madonna delle Grazie o del Carrobbio, a Fossa l’Addolorata, a San Giacomo Roncole la Madonna dei Miracoli. Presso la parrocchiale di Rolo è conservata una pregevole tavola raffi gurante la Madonna della Pace mentre a Novi la Vergine è venerata col titolo della Madonna del fuoco. Sulla via che conduce al cantone di Gargallo vi è l’oratorietto della Madonna delle febbri conosciuta e venerata soprattutto un tempo da quanti erano colpiti da piressia; rimangono a testimonianza scritte incise sulle pareti dell’edifi cio sacro a ringraziamento per guarigioni ricevute. Ed infi ne non possiamo tacere la Beata Vergine delle Grazie di Panzano, anch’essa giunta nell’odierna parrocchiale dall’antica chiesa distrutta, posta a qualche chilometro in direzione ovest.
 
Andrea Beltrami