Monsignor Francesco Cavina scrive ai giovani

In preparazione alla 28ª Gmg

Sabato 23 marzo alle 19 la parrocchia della Madonna della Neve di Quartirolo ospiterà la Liturgia penitenziale diocesana per i giovani e i ragazzi in occasione della 28esima Giornata mondiale della gioventù. Una Veglia di preghiera, che è ormai divenuta tradizionale momento di incontro del Vescovo con tutti i giovani della diocesi. Già nel suo primo anno di presenza a Carpi monsignor Francesco Cavina si era rivolto a loro con una lettera. Negli ultimi mesi la sua cura si è fatta ancora più attenta, da una parte attraverso la sua disponibilità a incontrare i giovani, presso la sua abitazione, come gruppi parrocchiali e associativi, dall’altra con l’invito alla preghiera e al discernimento vocazionale. In questa Quaresima e in vista della Liturgia penitenziale, viene distribuito a tutti i ragazzi del territorio un messaggio che è appunto un invito di Francesco Cavina in persona innanzitutto a “lasciarsi voler bene da un amore così grande” come quello di Gesù.
 
La lettera del Vescovo
Cari ragazzi e ragazze,
cosa c’è di più prezioso della vita, intendo dire quella concreta e reale, non un vago principio filosofico? E cosa c’è di più triste e tragico di una vita ferita in profondità, vuota e senza senso?
Direi proprio nulla, e lo dico pensando a quella ragazza che da un po’ di tempo piange tutti i giorni, perché qualcuno le aveva raccontato che per il suo bene, per la sua felicità, era meglio abortire il bambino che aveva scoperto di avere in grembo; oppure a quel ragazzo che ha pensato bene di credere a qualche bravo “maestro”, che lo ha convinto a distribuire un po’ di droga ai suoi “amici”, giusto “per divertirsi un po’ e fare due soldi”, e adesso però si ritrova in carcere; o anche a quel gruppo di “amici”, che si riempiono continuamente di alcol per dare una svolta alla serata, o a quella povera ragazza che si sente letteralmente morire perché è sempre sola, si vede brutta e nessuno la va mai a cercare.
No! Nessuno deve ritenersi, o ritenere altri, destinati inevitabilmente a tutto questo, al contrario, siamo fatti per essere davvero felici! Che infinita bellezza sprigiona una vita piena e autenticamente vissuta.
Secondo voi ragazzi, Dio per noi desidera una vita bella e buona o un’esistenza triste e senza scopo? Per saperlo dobbiamo fermarci un attimo, fare silenzio e fissare i nostri occhi e il nostro cuore su Gesù. San Giovanni, nel suo Vangelo, ci riporta questa sua frase: “Io sono venuto perché abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza”. Le cose belle che Gesù faceva e diceva spesso venivano fraintese e non capite, soprattutto da chi riteneva di sapere già molte cose su Dio e sulla vita. Anche noi, spesso e volentieri, non ci fidiamo di Lui! E così, anche quando abbiamo l’occasione di incontrarlo nelle Sacre Scritture, nei Sacramenti, nel volto dei poveri e dei sofferenti, nell’Amore di amici e familiari, finiamo per non capire di fronte a quale bellezza e grandezza ci troviamo per la nostra vita. Al contrario, spesso siamo nella convinzione che credere in Gesù, avere Fede in Lui, non sia per nulla bello e gratificante, ma anzi comporti solo sacrifici e noia. La verità, però, è un’altra: Gesù non vuole il nostro male ma solo il nostro bene, vuole mettere al sicuro la nostra vita affinché nessuno possa togliercela e possiamo goderne per sempre. E da cosa lo capiamo? Dal fatto che morendo in croce ha dato la sua vita per ciascuno di noi. Non so a voi, ma a me fa molto effetto pensare che qualcuno e morto per me, perché io potessi sentirmi al sicuro tra le braccia di Dio. Libero di vivere la mia vita con gioia, senza paura di perderla mettendola al servizio degli altri, affinché tutti possano incontrare e riconoscere Gesù che tanto ci ama.
Non abbiate paura, è bello lasciarsi voler bene da un amore così grande!
Il Vostro Vescovo