Con un centinaio di presenze nel pomeriggio di domenica 6 febbraio, prima data di riapertura dopo la pausa invernale, ha riscosso un notevole successo di pubblico il Museo diocesano di arte sacra “Cardinale Rodolfo Pio” nella sua sede monumentale di Sant’Ignazio a Carpi. A questo interesse ha sicuramente contribuito la mostra omaggio dedicata all’artista carpigiano Romano Pelloni, a poco più di un anno dalla sua morte, avvenuta il 7 dicembre 2020 all’età di 89 anni. Grazie alla disponibilità dei familiari sono infatti esposti, a cura del direttore del Museo, Andrea Beltrami, lavori e bozzetti, alcuni dei quali inediti, che testimoniano la varietà degli interessi e dei percorsi espressivi intrapresi dall’artista.
Scultore, pittore, realizzatore di affreschi, vetrate, medaglie, dopo il Concilio Vaticano II Pelloni ha operato in oltre 200 chiese e cappelle in Italia e all’estero. Ha inoltre insegnato storia dell’arte e negli anni ‘60 e ‘70 è stato tra i membri dell’équipe formata dal Ministero della pubblica istruzione per il rinnovo della didattica dell’arte nelle scuole medie e superiori.
“Romano Pelloni è noto soprattutto come ‘artista dello spazio curvo’, per la ricerca da lui compiuta nella rappresentazione di una o più figure entro una sfera, spazio finito e infinito nello stesso tempo – spiega Andrea Beltrami -. La mostra allestita al Museo diocesano, in realtà, ci fa conoscere anche un Pelloni precedente, con un’antologia di opere che ne dimostrano la poliedricità, dai disegni alle tele, dalle sculture ai cartoni per gli affreschi murali, dalle medaglie al contributo iconografico per la ricostruzione storica delle chiese di Carpi, la Sagra, il complesso di Santa Chiara, San Nicolò e San Francesco”.
Fra i pezzi che escono dalla casa-studio dell’artista in via Trento Trieste e sono esposti per la prima volta in assoluto, la “Pietà” (1964) è significativamente affiancata al suo disegno preparatorio, in modo che il visitatore possa soffermarsi sulle differenze tra la versione inizialmente ideata dal pittore e quella finale. “Realizzata ad olio, la tela – sottolinea Beltrami – è sorretta, nell’allestimento, dal cavalletto utilizzato dallo stesso Pelloni quando dipingeva, oggetto dal forte valore simbolico e affettivo”.
Sono presenti, fra gli altri, il dipinto “Francesco e Chiara”, appartenente al “periodo” dedicato allo spazio curvo, le sculture in bronzo “Dei Verbum” e “Lumen Gentium”, che raffigurano le omonime costituzioni conciliari del Vaticano II, e una
selezione di medaglie in argento e bronzo, fra cui quella celebre dedicata ai fratelli Saltini Mamma Nina e don Zeno.
“Ringraziamo la famiglia Pelloni e quanti hanno messo a disposizione le opere per una mostra – conclude Beltrami – che si propone di essere segno della gratitudine della Chiesa di Carpi verso Romano, per la sua generosità nel mettere a frutto i talenti ricevuti lasciando un’impronta significativa nell’arte sacra del nostro territorio e non solo”.
———————————–
3 febbraio 2022
Il Museo diocesano riapre al pubblico domenica 6 febbraio con nuovi orari settimanali
La mostra omaggio a Romano Pelloni
Il Museo diocesano di arte sacra “Cardinale Rodolfo Pio” che ha sede nella chiesa di Sant’Ignazio a Carpi (corso Fanti 44) riapre al pubblico da domenica 6 febbraio ed osserverà i seguenti orari di apertura: giovedì ore 10.00-12.00; domenica ore 15.30-18.30.
La ripresa delle visite si accompagna ad un omaggio all’artista carpigiano Romano Pelloni, a poco più di un anno dalla sua morte, avvenuta il 7 dicembre 2020 all’età di 89 anni. Grazie alla disponibilità dei familiari sono esposti, a cura del direttore del Museo, Andrea Beltrami, lavori e bozzetti, alcuni dei quali inediti, che testimoniano la varietà dei percorsi espressivi intrapresi dall’artista. Scultore, pittore, realizzatore di affreschi, vetrate, medaglie, ha infatti operato in oltre 200 chiese e cappelle in Italia e all’estero.
“Romano Pelloni è noto soprattutto come ‘artista dello spazio curvo’, per la ricerca da lui compiuta nella rappresentazione di una o più figure entro una sfera, spazio finito e infinito nello stesso tempo – spiega Andrea Beltrami -. La mostra allestita al Museo diocesano, in realtà, ci fa conoscere anche un Pelloni precedente, con un’antologia di opere che ne dimostrano la poliedricità, dai disegni alle tele, dalle sculture ai cartoni per gli affreschi murali, dalle medaglie al contributo iconografico per la ricostruzione storica delle chiese di Carpi”.
Fra i pezzi che sono esposti per la prima volta in assoluto, l’olio su tela “Pietà” è significativamente affiancato al suo disegno preparatorio, in modo che il visitatore possa soffermarsi sulle differenze tra la versione inizialmente ideata da Pelloni e la realizzazione finale. Sono presenti inoltre il dipinto “Francesco e Chiara”, appartenente al “periodo” dedicato allo spazio curvo, le sculture in bronzo “Dei Verbum” e “Lumen Gentium”, e una selezione di medaglie fra cui quella celebre dedicata ai fratelli Saltini Mamma Nina e don Zeno.
“Ringraziamo la famiglia Pelloni e quanti hanno messo a disposizione le opere per una mostra – conclude Beltrami – che si propone di essere segno della gratitudine della Chiesa di Carpi verso Romano, per la sua generosità nel mettere a frutto i talenti ricevuti lasciando un’impronta significativa nell’arte sacra del nostro territorio e non solo”.
L’accesso al Museo diocesano è consentito nel rispetto delle attuali disposizioni sanitarie che regolano l’attività dei musei.
Apertura: giovedì ore 10.00-12.00; domenica ore 15.30-18.30.
E’ sempre possibile per i gruppi o le classi scolastiche richiedere la visita guidata anche al di fuori degli orari di apertura.
Info: t. 059 687068/059 686048 – mail museodiocesanocarpi@gmail.com