Novi, centro estivo alla materna San Michele

da Prime Notizie del Settimanale diocesano->


Fra i centri estivi attivati presso le scuole paritarie nel territorio diocesano, quello di Novi vede impegnate in prima linea, un’insegnante con due suore diplomate, a cui si aggiungono tre suore come volontarie. Le religiose appartengono all’Istituto delle Suore Catechiste del Sacro Cuore. Un’esperienza, per i piccoli alunni della materna San Michele Arcangelo, che si è resa possibile anche grazie al contributo derivante dal Fondo straordinario 8xmille 2020 Emergenza Covid-19, assegnato dalla Conferenza Episcopale Italiana alla Diocesi di Carpi.

Suddivisi in gruppi da cinque, affidati ad un educatore adulto – come prevede il Protocollo per il contrasto alla diffusione del covid-19 – i bambini iniziano ad arrivare ogni mattina alle 7.30 e tornano a casa alle 13, con ingressi ed uscite scaglionati. “Abbiamo trovato piena collaborazione nei genitori – afferma la coordinatrice, suor Emma – non solo perché hanno sottoscritto un patto di corresponsabilità, ma perché hanno creduto fortemente nel valore di questa proposta educativa. I loro figli hanno ritrovato, dopo mesi di isolamento, uno spazio e persone che conoscono bene, e ciò ha favorito il loro reinserimento sereno e gioioso”.

Nell’ampio giardino, all’ombra degli alberi, dopo la preghiera iniziale, si svolgono quotidianamente attività di gioco ma anche di formazione alla sicurezza, “insistendo sull’importanza di lavarsi le mani spesso – sottolinea suor Emma – e di mantenere le distanze. Tutto, dai giochi ai materiali, viene igienizzato ogni volta dagli adulti presenti dopo l’utilizzo. Tanto che – commenta con un sorriso – i bambini ci dicono: ‘ma come? Bisogna pulire ancora?’”.

Particolarmente apprezzata dalle famiglie è l’accoglienza materna – non è esagerato definirla così – delle suore, che, anche attraverso il centro estivo, si adoperano per la realizzazione del carisma della loro fondatrice, Santa Giulia Salzano, pronta a fare catechismo e ad educare i piccoli finché avrebbe avuto “un fil di vita”. “Durante l’isolamento, la scuola era deserta – osserva suor Emma – e ci è mancata moltissimo la presenza dei bambini. Abbiamo pregato intensamente per tutti loro e le loro famiglie. Ora, grazie a Dio, abbiamo potuto riaprire le porte e, nonostante lo sforzo imposto dalle limitazioni – conclude – sentire quel ‘ciao’, pieno di entusiasmo, dei nostri alunni, quando arrivano, ci riempie il cuore”.