“Odoardo Focherini è uno dei padri nobili di Avvenire, ha osservato il suo direttore, Marco Tarquinio, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della beatificazione -. La nostra comunità di lavoro è figlia sua; il suo impegno, donato gratuitamente, è un altro particolare significativo chela sua vita ci offre”. Ha sottolineato l’ordinarietà della “bellissima vita di quest’uomo”, e lo stile delle lettere che filtrano dalla prigionia, mentre l’odio si fa mortale: “sempre abitate dalla vita, da indicazioni pratiche parla di speranza. Ha affrontato la grande disumanità del suo tempo che, per l’Avvenire, era il tempo del singhiozzo: pur di non scrivere avallando il regime il giornale non usciva ed è per questo che dopo la liberazione ha potuto mantenere con piena dignità il suo nome, perché mai sceso a compromessi.
Oggi come giornalisti abbiamo qualcuno che intercede per noi oggi, e ci dà una grande lezione, cristiana e civile”.