Passo dopo passo ‘viviamo il nostro essere santi’


Al termine dell’anno le zone pastorali e le parrocchie sono chiamate alla verifica del lavoro svolto in risposta alle indicazioni del Vescovo contenute nelle linee pastorali sulle beatitudini della misericordia e della consolazione. Ecco quanto emerso nelle Zone 1 e 2


 


Essere segni visibili e credibili della consolazione e della misericordia. Era questo il mandato affidato dal vescovo Elio alla Chiesa di Carpi all’inizio dell’anno pastorale 2007/2008 ampiamente declinato nelle Linee dal titolo ‘Viviamo il nostro essere santi e beati ricevendo e irradiando consolazione e misericordia’.


Al termine dell’anno è utile dedicare il tempo alla verifica a livello parrocchiale e associativo di quanto realizzato, raccogliendo indicazioni e stimoli per modificare o perseverare in certe scelte. Per portare frutti una verifica dovrebbe essere approfondita e centrata sul tema delle linee pastorali, questo almeno la richiesta rivolta ai consigli pastorali parrocchiali e di zona per completare il lavoro dell’anno e prepararsi ad affrontare il prossimo. Al momento sono pervenute all’attenzione del Vescovo e del Vicario generale le verifiche di due zone pastorali (1 e 2) e di una parrocchia (San Giuseppe Artigiano). Nei prossimi numeri di Notizie seguiremo anche i contributi che preverranno da altre zona e singole parrocchie.


 


Zona 1


Cattedrale – San Francesco – San Nicolò


Moderatore: monsignor Rino Bottecchi


 


I Parroci della prima zona pastorale hanno affrontato il momento di verifica scegliendo due angolazioni: lo stile dei comportamenti nella vita delle parrocchie e le iniziative proposte aventi contenuti specifici sul tema della misericordia e consolazione.


All’interno delle parrocchie si riscontra una maggiore propensione alla collaborazione, al dialogo al sentirsi un’unica famiglia. Pazienza e misericordia si è chiamati ad esercitare per far progredire ognuno in questa direzione accettando anche lacune e pigrizie. Da parte dei Parroci è presente l’esigenza di poter contare sempre più su collaboratori laici affidabili e generosi in particolare a livello di Consiglio Pastorale e Consiglio per gli Affari Economici.


La realizzazione di alcuni momenti formativi o liturgici a livello di zona favorisce nel tempo la consapevolezza dell’appartenenza alla Chiesa in modo più aperto ma mantenendo precisi riferimenti, senza scadere nell’individualismo anche nella partecipazione alla vita della comunità.


Sul piano delle proposte pastorali molto è stato incentrato sull’annuncio della Parola di Dio che è essa stessa messaggio e promessa di consolazione e misericordia.


La vitalità dei centri di ascolto, seppure diminuiti di numero, le celebrazioni comunitarie della penitenza, l’attenzione al sacramento dell’unzione degli infermi e alla visita degli ammalati e degli anziani nelle case con il conforto dell’eucaristia.


In questa direzione si colloca anche la scelta condivisa a livello di zona di unificare presso la parrocchia di San Nicolò l’attività delle Caritas parrocchiali con l’attivazione di un centro di ascolto che viene animato dai volontari delle tre parrocchie. L’inizio è stato buono sia nella partecipazione degli operatori sia nel servizio prestato ai poveri che chiedono aiuto.


 


Zona 2


Corpus Domini ‘ Madonna della Neve ‘ Santa Croce ‘ Gargallo ‘ Panzano


Moderatore: don Carlo Malavasi


 


Nella zona 2 hanno lavorato alla verifica sia i parroci sia il consiglio pastorale di zona, che si è arricchito anche delle rappresentanti delle due comunità religiose presenti a Santa Croce, le Suore della Provvidenza per i sordomuti e le Suore di Santa Cecilia.


Il presupposto al lavoro di una zona pastorale è l’armonia e lo spirito di collaborazioni tra i sacerdoti e questo aspetto nella zona due è vissuto con impegno: regolari gli incontri mensili di confronto e dialogo con il pranzo insieme, programmate insieme alcune celebrazioni penitenziali e i ritiri di avvento e quaresima.


In aderenza al piano pastorale è stata posta attenzione alla celebrazione dell’unzione degli infermi a livello parrocchiale anche se nelle realtà più piccole non è stato facile farla accettare. Da qui la proposta, ecco il frutto di una verifica seria, di una celebrazione comune a livello di zona dell’unzione degli infermi così da uniformare e condividere anche da un punto di vista dei contenuti dottrinali il valore del sacramento.


Un dei settori di maggiore coinvolgimento della zona riguarda l’attenzione agli anziani, a fine giugno infatti si realizzerà un incontro di zona e don Marino Mazzoli e suor Clemente sono stati incaricati della formazione degli operatori. Sul territorio opera l’associazione il Faro che ha esteso l’attività anche a Santa Croce e Gargallo ed è un validissimo strumento di presenza e vicinanza che si avvale di volontari delle parrocchie.


Infine un altro tassello strategico riguarda la sinergia delle Caritas parrocchiali con la costituzione di un centro unico per gli aiuti alimentari ai bisognosi al quale, seguendo il metodo collaudato dalla San Vincenzo ed esposto in una serata di formazione, potranno accedere gli operatori e non le singole persone richiedenti. Ciò impone una conoscenza diretta delle situazioni di bisogno e la disponibilità a seguirle a domicilio e con regolarità.