San Giacomo Roncole – Celebrato l’insediamento del nuovo pastore don Alessandro Nondo Minga

Domenica 21 gennaio

Un soffio di cattolicità, ossia di universalità, si e respirato a San Giacomo Roncole durante la solenne liturgia di insediamento del nuovo pastore, don Alessandro (Alexandre) Nondo Minga, celebrata domenica 21 gennaio. Intorno all’altare si sono infatti stretti, insieme al sacerdote della Repubblica Democratica del Congo, oltre al parroco uscente, don Gino Barbieri, confratelli italiani, congolesi e polacchi. Senza dimenticare, naturalmente, suor Mairdes, la religiosa brasiliana in servizio presso la parrocchia, attiva “dietro le quinte” nell’organizzazione della messa, e due fratelli, una sorella e due nipoti di don Alessandro, che hanno voluto condividere con lui questo momento cosi importante del suo ministero. Culture e sensibilità diverse che, abbracciate dalla radicata tradizione di accoglienza della comunità di San Giacomo, si sono unite a formare un’anima sola nella celebrazione eucaristica, allietata dai canti del coro parrocchiale.
 
L’omelia del Vescovo Francesco
Il passaggio ad un nuovo pastore e motivo di trepidazione per una parrocchia, ma qui non è cosi perche lo conoscete già”. Il Vescovo monsignor Francesco Cavina ha esordito, nella sua omelia, facendo riferimento al servizio che don Alessandro presta da un anno a San Giacomo, in aiuto a don Gino Barbieri. É proprio al parroco dimissionario – che rimarrà il legale rappresentante della parrocchia – monsignor Cavina si e rivolto all’inizio. “A lui va il grazie di tutti per il ministero svolto in questi anni con tanto zelo e disponibilità. Ma un sacerdote non va mai in pensione – ha precisato il Vescovo -, entra, per cosi dire, in un rapporto diverso con la comunità, quello di chi innalza, come Mosè, le proprie braccia al cielo invocando la benedizione di Dio sul popolo. Ecco, allora, che affido pubblicamente a don Gino il compito della preghiera per la parrocchia e per la Diocesi, in particolare per le vocazioni sacerdotali. A dire il vero, il Signore sempre ne suscita, ma è necessario pregare perche chi si sente chiamato sappia rispondere con generosità”. Tornando, poi, a don Alessandro, monsignor Cavina ha sottolineato come la gente di San Giacomo abbia già potuto apprezzarne le doti e le capacità e lo abbia accolto fin dall’inizio come un dono. Nella consapevolezza, sperimentata più volte visitando le parrocchie – “sapete bene della fatica del Vescovo nel cercare di garantire un pastore ad ogni parrocchia” – che il sacerdote e colui che tiene unita la comunità, che ne è il punto di riferimento per tutti, credenti e non. “Convertitevi e credete al Vangelo. Sono le parole di Gesù nella liturgia di oggi, che ci dicono qual è la missione del sacerdote: annunciare il Vangelo nella sua integrità, anche quando può non essere comodo o dispiacere alla nostra vita. E accogliere il Vangelo significa accogliere una persona, Gesù, l’unico in grado di offrirci il dono di cui abbiamo più bisogno, ovvero di rivelarci il senso della nostra esistenza. Colui che ci indica la strada per giungere alla comunione piena con Dio, per tornare alla nostra vera casa, il Paradiso”. Dunque, ha osservato monsignor Cavina, non poteva esserci invocazione più -bella e adatta di quella del ritornello del Salmo di domenica 21 gennaio: “Fammi conoscere, Signore, le tue vie”. “É il programma di vita che desidero lasciare a questa comunità. Ricordatelo sempre – così si e rivolto il Vescovo ai parrocchiani -: Signore, non le mie, ma le tue vie! Insegnami i tuoi sentieri!”. Poi, l’esortazione finale a lasciarsi guidare nel cammino da don Alessandro. “Ascoltatelo e seguitelo con piena disponibilità… sono convinto di affidarvi in buone mani. É giunto in mezzo a noi per mettersi al servizio della nostra comunità ecclesiale che è nella necessità. Ringraziamo allora don Alessandro, ma ancora di più il Signore che, attraverso la generosità di questo sacerdote, ha dato risposta al nostro bisogno”.
 
Il saluto di don Alessandro
“Eccellenza Reverendissima – queste le parole di don Alessandro al Vescovo – mi sia permesso, in questo giorno importante per la nostra parrocchia e in modo speciale per me, di presentarle i miei sinceri ringraziamenti e la mia umile riconoscenza, prima di tutto per l’accoglienza calorosa che mi ha riservato in seno alla Diocesi di Carpi, affidata alla sua cura pastorale, e in un secondo momento per la fiducia che mi ha dimostrato affidandomi la cura pastorale della parrocchia dei Santi Filippo e  Giacomo apostoli. Durante la cerimonia dell’insediamento, ho posto nelle sue mani, la mia obbedienza. Su questa lei potrà sempre contare. Ho accettato volentieri questo incarico e le prometto di fare del mio meglio, con l’aiuto del Signore, per essere all’altezza delle responsabilità che mi ha affidato e confido sul suo aiuto paterno e le sue preghiere. Eccellenza, so e sono convinto che lei mi vuole bene e le assicuro che il mio affetto per lei e l’intero presbiterio non è da meno”. “A tutti i fedeli di San Giacomo – così ha parlato il sacerdote ai parrocchiani – dico ugualmente grazie per l’accoglienza e per la gioia dimostrata dal primo giorno in cui venni in questa parrocchia come collaboratore. Da solo non posso fare niente, ma insieme possiamo fare tanto per l’edificazione della nostra parrocchia. Per questo invito ognuno di voi a rinnovare il proprio impegno, a dare il proprio contributo per la crescita della nostra comunità, come una sola famiglia in cui tutti si sentono compresi, accolti ed amati. Sapete amici cari che siete la mia predilezione”. “A tutti confratelli della zona pastorale, in particolare a don Flavio, a cui riconosco il merito per la mia integrazione, dico grazie di cuore e  chiedo di starmi vicino con la loro esperienza – ha proseguito -. Un ringraziamento particolare lo rivolgo a lei don Gino. L’anno trascorso insieme come suo collaboratore, mi ha permesso di conoscere quanto amore e quanto servizio lei ha donato a questa comunità, che non la scorderà e avrà sempre piacere di averla presente nei giorni di festa. Questa continua ad essere la sua casa”. “Ringrazio il signor sindaco per le sue parole di stima – ha aggiunto – e insieme a lui ringrazio tutte le autorità militari e civili presenti, a tutti dico grazie e offro la mia disponibilità a collaborare per il bene della nostra società civile ed il suo progresso. Concludo ringraziando tutti i presenti, i sacerdoti della diocesi di Mweka, tutti i confratelli, le suore, gli amici, i parenti, i conoscenti per aver accettato di partecipare a questa celebrazione”. Un pensiero ancora, unito alla preghiera, per il Vescovo Francesco: “Eccellenza, domani 22 gennaio, lei ricorderà l’anniversario della sua ordinazione episcopale, mi permetta di farle gli auguri più sinceri e filiali anche a nome di tutti i presenti… Tutti ringraziamo Dio per il dono grande che lei e per la Chiesa, per questa nostra Chiesa! E affidiamo ancora una volta a Maria Regina degli Apostoli, il suo ministero, le sue intenzioni più care e quanto lei porta nel cuore. Auguri Eccellenza! Che la Vergine Maria, la santissima Trinità e i santi apostoli Filippo e Giacomo ci accompagnino tutti”.
 
Il consiglio pastorale parrocchiale “A nome del consiglio pastorale – ha affermato Luciano Galavotti – ringraziamo Sua Eccellenza per averci donato il nostro nuovo pastore. Un altro segno dell’amicizia e della stima che ha sempre dimostrato per la nostra comunità. Un grazie alle autorità e a tutti i presenti che hanno deciso di partecipare a questa giornata cosi significativa. In questo momento di grande gioia, non possiamo che ringraziare con affetto don Gino, per il servizio svolto in questi anni e per la guida forte con cui ci ha sostenuto. A don Alessandro vanno i nostri ringraziamenti per aver accettato questo impegno, che sappiamo non essere semplice. Speriamo come comunità di poter essere quella famiglia che in questo momento e per lui lontana. Oltre alla nostra vicinanza e alla nostra amicizia, vogliamo assicurare a don Alessandro la nostra preghiera, che lo sostenga e incoraggi nei futuri anni di servizio, confidando nella sua guida e nel suo consiglio anche nelle difficoltà. In questi mesi, abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo, apprezzandone la giovialità, la simpatia, la preparazione, la precisione e la risolutezza. Qualità che insieme all’attenzione, all’ascolto e alla preghiera per i più piccoli e poveri, sono indispensabili in una comunità. Come augurio per la Chiesa che vogliamo costruire insieme a lui, abbiamo pensato di utilizzare le parole che il Santo Padre scrive in Evangeli Gaudium: “Essere Chiesa significa essere popolo di Dio, in accordo con il grande progetto d’amore del Padre. Questo implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza, che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa deve essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo”.