Solennità dell’Assunta, l’omelia del vescovo Castellucci

Di seguito il testo integrale dell’omelia pronunciata dal vescovo di Carpi monsignor Erio Castellucci nel corso della celebrazione della Solennità dell’Assunzione della B.V. Maria, lunedì 15 agosto nella Cattedrale di Carpi.
“Regina della pace, prega per noi”.
L’ultima invocazione delle litanie lauretane spunta oggi con particolare forza e dolore dalle nostre labbra. L’avevamo ripetuta spesso, pensando alle numerose guerre che anche ai nostri tempi devastano il pianeta: guerre tra nazioni, guerre civili, conflitti a tutti i livelli della società. Ma da quasi sei mesi, quando invochiamo Maria “Regina della pace” pensiamo alla guerra scatenata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia; un conflitto così rovinoso proprio dentro l’Europa, con conseguenze su tante altre popolazioni; un conflitto che ha scavato solchi più profondi all’interno del mondo cristiano, tra cattolici e ortodossi e nel seno delle stesse Chiese ortodosse; un conflitto che aggrava le già molte crisi in atto: crisi economiche, energetiche, ambientali, migratorie, sanitarie. Nessuno di noi ha il potere di entrare nella cabina di regia e fermare queste tragedie. Continuiamo a stupirci per l’incapacità degli esseri umani di imparare qualcosa dai drammi della storia; continuiamo a provare un senso di rabbia e impotenza per le “inutili stragi”, come disse papa Benedetto XV della prima guerra mondiale, che servono solo ad annientare la vita e fomentare il risentimento; molti di noi si domandano se davvero siamo nell’epoca dell’homo sapiens o se piuttosto non ripiombiamo continuamente nell’epoca dell’homo demens… ma alla fine sembra che non possiamo farci nulla.

 

La pace cerca l’incontro, il dialogo
Tuttavia il Vangelo ci spinge, pur nei limiti delle nostre possibilità, ad evitare l’immobilismo, a camminare per la pace. Maria, dopo l’annuncio dell’angelo, non si chiude in casa per la vergogna di una gravidanza difficile da motivare, ma si mette in moto. E lo fa “in fretta”, nota Luca. Non è una fretta esteriore – percorrere più di cento chilometri all’epoca richiedeva diversi giorni – ma è una fretta interiore, è la spinta di un cuore che ama e non può restare fermo. Deve comunicare, consegnare il suo grande segreto a chi riesce a comprenderlo, Elisabetta. A lei, e al bimbo che cresce nel grembo della sua anziana parente, Maria porta pace e gioia. La pace non viaggia da sola: ha bisogno di gambe, braccia e voce. La pace cerca l’incontro, il dialogo: ed Elisabetta accoglie Maria con la grande parola di pace: “Benedetta tu”. La pace nasce dal desiderio di incontrarsi, dall’accoglienza dei doni e delle fatiche degli altri. Maria conduce poi l’incontro alla sorgente della pace. Raccogliendo l’esperienza e la sapienza di Israele, canta l’inno più alto, il Magnificat, all’azione potente di Dio. E ci dà una lezione di teologia della storia. Canta la misericordia di Dio “di generazione in generazione per quelli che lo temono” e aggiunge che Dio “si ricorda della sua misericordia”: il Signore, cioè, non si lega al dito le offese, non coltiva odio e risentimento per il male ricevuto, ma si lega al dito la sorte di quelli che lo temono, degli umili del suo popolo, di coloro che vogliono costruire e non distruggere. Sono questi gli umili che lui innalza, rovesciando i potenti dai troni e disperdendo i superbi nei loro progetti.

 

Il giudizio della storia travolge i superbi
La storia umana non è nelle mani dei superbi, che si costruiscono i loro troni sulla pelle degli umili, dei poveri, dei semplici. Sul momento, certo, hanno la meglio, perché il trono è alto, sembra sicuro e inattaccabile, li pone al riparo dai disastri che loro stessi hanno causato; ma poi i troni, inevitabilmente, crollano, i muri dell’odio vengono smantellati, le grandi statue sono prese a martellate. E il giudizio della storia travolge i superbi; il Signore saprà poi fare giustizia, con i suoi inaccessibili criteri, anche oltre la storia.

 

Il nostro contributo alla pace
Quella giovane donna, quella ragazza che nella visita alla parente ha cantato un inno così alto, ci ha regalato il segreto della pace: affidarci attivamente al Signore della storia. Affidarci, cioè, nella preghiera, ma anche in una costruttiva e umile azione quotidiana: cercare il più possibile l’incontro e non lo scontro; metterci in cammino e non rassegnarci, lasciare che Dio rovesci i troni del nostro orgoglio, coltivare l’ascolto e la cura reciproca. Questo è il nostro contributo alla pace. Da soli però non riusciamo, perché nel nostro intimo covano continuamente dei conflitti. Anche per questo continuiamo a ripetere, senza stancarci: “Regina della pace, prega per noi”.
+ Erio Castellucci
Foto Nicola Catellani

La Chiesa di Carpi celebra l’Assunta pregando per la pace
 
Lunedì 15 agosto, alle 8, in Cattedrale, Santa Messa presieduta dal Vescovo Castellucci. Preghiera per la pace con una delegazione della comunità ucraina di rito greco-cattolico. A seguire, processione per le vie della città. Alle 10.45, sempre in Cattedrale, Santa Messa presieduta dal Vicario generale, monsignor Manicardi.
Lunedì 15 agosto, si celebrerà la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, evento di fede e manifestazione pubblica in onore della Madonna, molto sentito in città da oltre cinque secoli a questa parte.
A Maria, regina della pace, la Chiesa di Carpi, insieme al popolo cristiano in ogni latitudine, guarda oggi più che mai con fiducia sospinta dall’invito costante di Papa Francesco a non dimenticare l’aggressione subita dall’Ucraina e tutti i conflitti che insanguinano il mondo.
Per questo la celebrazione eucaristica, alle ore 8, in Cattedrale, sarà presieduta dal Vescovo Erio Castellucci con accanto don Alessandro Sapunko, parroco della comunità ucraina di rito greco-cattolico, che sarà presente con una delegazione di fedeli. Un gesto che vuole esprimere vicinanza e comunione nella preghiera per invocare insieme il dono della pace.
In questa prospettiva anche la processione con la venerata immagine dell’Assunta, che quest’anno a causa dei cantieri avrà un percorso diverso, assumerà un significato particolare, come un pellegrinaggio tra le vie della città e, simbolicamente, del mondo, tra le case dove le persone vivono e soffrono le conseguenze della guerra.
Programma di lunedì 15 agosto
Alle ore 8, in Cattedrale, il Vescovo di Carpi, monsignor Erio Castellucci, presiederà la Santa Messa. Saranno presenti don Alessandro Sapunko e una delegazione della comunità ucraina di rito greco-cattolico per una particolare preghiera per la pace.
Seguirà la processione (Corso Cabassi, Via Rodolfo Pio, Via Matteotti, Via Gobetti, Viale Carducci, Via Sbrillanci, Piazza Garibaldi, Corso Alberto Pio, Piazza Martiri).
Al termine della processione, alle ore 10.45, sempre in Cattedrale, Santa Messa presieduta dal Vicario generale, monsignor Ermenegildo Manicardi.
Lunedì 15 agosto, le Sante Messe festive in Cattedrale saranno, dunque, celebrate alle ore 8, 10.45, 12 e 18.
 Novena in preparazione alla solennità dell’Assunta, da lunedì 8 agosto, alle ore 21, in Cattedrale.


Pace, pace, pace! Sarà questa l’invocazione che si alzerà anche in occasione della celebrazione dell’Assunta del prossimo lunedì 15 agosto a Carpi, la solennità che richiama migliaia di persone in città. A lei, a Maria, regina della pace, il popolo cristiano, in ogni latitudine, guarda con fiducia sospinto dall’invito costante del Papa a non dimenticare l’aggressione subita dall’Ucraina e tutti i conflitti che insanguinano il mondo.
Il pensiero corre subito al 25 marzo di quest’anno, giorno in cui Francesco ha chiesto a tutte le chiese del pianeta di unirsi a lui nell’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’Ucraina e della Russia che così recita: “Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà. A te dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo”.
Anche la Chiesa di Carpi raccolse l’invito e in comunione con il Papa si celebrò l’atto di consacrazione nei due santuari mariani della città, la Madonna dei Ponticelli a San Marino e la Madonna dell’Aiuto a Santa Croce.  “In quest’ora l’umanità, sfinita e stravolta, sta sotto la croce con te. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria”.
Così la preghiera del Papa del 25 marzo e con la stessa drammatica urgenza si rinnoverà anche il prossimo 15 agosto, nel contemplare Maria, Assunta in cielo nell’immagine presente in Cattedrale così cara ai carpigiani: la celebrazione eucaristica, alle ore 8, sarà presieduta dal vescovo Erio Castellucci, accanto a lui don Alessandro Sapunko, parroco della comunità ucraina di rito greco-cattolico che sarà presente con una delegazione. Un gesto che vuole esprimere vicinanza e comunione nella preghiera a Maria per invocare insieme il dono della pace.
In questa prospettiva anche la processione con la venerata immagine dell’Assunta, che quest’anno a causa dei cantieri avrà un percorso diverso, assumerà un significato particolare con Maria, un pellegrinaggio tra le vie della città/mondo tra le case dove le persone vivono e soffrono le conseguenze della guerra.
Luigi Lamma