Un tesoro in cielo

Il Vescovo monsignor Cavina, in preparazione alla Celebrazione

Ci apprestiamo a celebrare la Beatificazione di Odoardo Focherini, che porterà Carpi, con la sua grande piazza, a riempirsi di migliaia di persone che loderanno Dio per il dono di questa figura così luminosa di uomo, marito, padre, lavoratore e annunciatore appassionato del Vangelo.
Sarà un momento importante per i fedeli della nostra Diocesi, per chi sarà presente in quel giorno e per i tanti – lo sappiamo dalle attestazioni di vicinanza che ci sono giunte in questi mesi di preparazione – che condivideranno la nostra gioia in comunione di preghiera.
I santi infatti, sono dichiarati tali non per rimanere nel cielo, ma perché devono accompagnare la vita degli uomini. Il Beato Odoardo Focherini starà davanti a noi come tesoro in cielo cui attingere per ottenere, attraverso la sua intercessione, doni e grazie speciali, affinché la nostra vita, con tutte le vicende che la riguardano, possa conformarsi sempre più alla vita dell’uomo vero, che è Cristo.
Dopo una breve esistenza a Carpi, Odoardo sta per ritornare nella sua Diocesi perché la sua opera e missione continua. Per amore di Cristo e dei fratelli, egli ha fatto della sua vita, del suo lavoro, dell’amore per la sua sposa e la sua famiglia, della sua attività di giornalista e del suo impegno nella Chiesa e nel mondo, una continua offerta al Signore, così come ha appreso maturando e impegnandosi in seno alla tradizione spirituale dell’Azione cattolica.
E’ stato un uomo a 360 gradi, ed è questo che lo rende capace di affascinare tutti, credenti e non. Tutti possiamo trovare in lui un aspetto in grado di catturare il nostro interesse. Ma non per questo dobbiamo pensare alla sua vita come qualcosa di frammentato, come spesso rischia di essere la nostra. Egli è un uomo unificato perché ogni attività della sua vita trovava il suo centro e la sua origine nella comunione quotidiana.
Focherini è anche l’uomo della libertà, che nasce in lui dall’adesione alla Verità, Cristo stesso, verso il quale cercava di accompagnare coloro che incontrava nel suo servizio ecclesiale e nelle relazioni che sapeva intrecciare.
Ci ricorda  il Concilio, di cui celebriamo il 50esimo anniversario, e ce lo ricorda anche l’Anno della Fede: chi incontra Cristo diventa più umano, più autentico. Più capace, dunque, di chinarsi sulle sofferenze dei fratelli, come Focherini ha fatto in tutta la sua vita.
Voglia Iddio concedere alla Chiesa e alla società, personalità come Odoardo, cristiani veri, capaci di testimoniare un’umanità vera che sgorga dalla passione per Cristo e per l’uomo.