Meditazione di Domenica 27 gennaio 2019 

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita
24-01-2019

Letture: Ne 8,2-4.5-6.8-10; Sal 18; 1Cor 12,12-30; Lc 1,1- 4; 4,14-21

Anno C – III Sett. Salterio
Dal Vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diff use in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».  
        L’evangelista San Luca è preoccupato di dirci che il contenuto dei Vangeli, compreso il suo, sono “gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi”. I Vangeli, dunque, non raccontano miti, favole, ma eventi storici nei quali si realizzano le promesse di Dio. Proprio per questo motivo egli ha analizzato criticamente tutte le fonti che gli erano accessibili e ne ha scritto un resoconto ordinato per dare un fondamento certo alla nostra fede. L’evangelista, nel brano che la liturgia ci propone in questa domenica, ci racconta il ritorno di Gesù a casa dopo un periodo di ministero pubblico. Entra nella sinagoga di Nazareth, luogo nel quale gli ebrei si riunivano per pregare, e legge un brano della Scrittura tratto dal libro del profeta Isaia. Il commento che off re del testo appena letto è impressionante.
        Egli lo riferisce a se stesso: “Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato”. Cristo, dichiarando solennemente che la parola ascoltata si era realizzata in Lui, afferma, con grande chiarezza che è il Messia atteso da Israele, mandato da Dio a compiere una missione speciale: liberare i prigionieri e a ridare la vista ai ciechi. Gesù parla della liberazione dalla prigionia del peccato, che è all’origine di ogni alienazione, di ogni forma di ingiustizia e di oppressione.
        Il peccato non reca alcun danno al Signore, ma fa male all’uomo perché deturpa la sua natura fatta a immagine di Dio, la offusca brutalmente e le impedisce di lasciare trasparire la luce divina presente in lei. A questo uomo divenuto irriconoscibile, con grande premura e amore, il Signore Gesù garantisce la luce della verità, che rende realmente liberi. Nella persona di Cristo che perdona i peccatori, libera gli indemoniati, guarisce i malati, ridona la vita ai ciechi giunge a maturazione e si rende presente l’intervento di Dio in favore dell’uomo. Da ultimo, merita di essere sottolineato che l’evangelista s. Luca utilizza ben 12 volte la solenne espressione: “Oggi”.
        A Natale, ad esempio, gli angeli annunciano ai pastori: “Oggi vi è nato il Salvatore”; Gesù, mentre sta morendo sulla croce, dice al ladrone: “Oggi sarai con me in Paradiso”. Che valore ha per noi questo “Oggi?”. L’ “Oggi” proclamato da Gesù si prolunga nella Chiesa. Anzi, ogni giorno della vita della Chiesa realizza l’oggi della salvezza.
        Questo significa che in ogni situazione umana è presente la salvezza divina e che essa si compie quando qualcuno ascolta la Parola di Dio e la mette in pratica.
+ Francesco Cavina