Omelia – Messa Crismale 2010

02-04-2010


Un popolo di sacerdoti
Nella celebrazione ricordati gli anniversari di ordinazione


Il vescovo Elio Tinti ha presieduto mercoledì 31 marzo nella Cattedrale di Carpi la Messa Crismale durante la quale sono stati benedetti gli oli santi, utilizzati nel corso dell’anno per amministrare i sacramenti. Una liturgia che è preludio al Triduo pasquale e in cui, come di consueto, il Vescovo e i sacerdoti hanno rinnovato le promesse pronunciate nel giorno della loro ordinazione presbiterale.


In particolare, sono stati ricordati alcuni anniversari di ordinazione, a partire dal 50˚ dello stesso monsignor Tinti che celebra nel 2010 anche i dieci anni dalla sua consacrazione a vescovo. Per l’occasione, Papa Benedetto XVI gli ha inviato una lettera con la benedizione apostolica, estesa a tutta la comunità ecclesiale, mentre la Diocesi gli ha donato un anello, in segno di riconoscenza e stima.


Anche don Franco Tonini, parroco di Concordia sulla Secchia, e don Aleardo Mantovani, parroco di San Possidonio, hanno festeggiato i 50 anni dalla prima messa, mentre don Fabio Barbieri, parroco di Quarantoli di Mirandola, i 25 anni. Infine un ricordo speciale per il 65˚ dei canonici don Nino Levratti e don Renzo Catellani e il 55˚ del canonico don Nardino Burzacchini.


Quest’anno la celebrazione ha assunto un significato particolare perché in concomitanza con l’Anno Sacerdotale, indetto dal Papa Benedetto XVI in occasione del 150˚ anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, patrono dei parroci e dei sacerdoti.


Nell’omelia monsignor Elio Tinti, ricordando che “tutto il popolo dei battezzati è partecipe del sacerdozio di Cristo mediante gli oli santi”, ha esortato i presbiteri “a coinvolgere, valorizzare e impegnare i laici, riconoscendo generosamente i loro carismi e l’ampiezza della loro missione”, favorendo “la corresponsabilità e la condivisione di ognuno” e lo spirito di comunione per diventare “sempre più una cosa sola nel Cristo”. Il Vescovo si è poi rivolto ai laici e li ha invitati a prendere piena consapevolezza della dignità sacerdotale a cui il Signore li chiama: “Amate l’umanità di oggi, e adoperatevi perché la sua cronaca quotidiana di perdizione diventi storia di salvezza. Assumetevi le vostre responsabilità in tutti gli ambiti della vita pubblica e sociale (…) specie nella promozione e nella difesa dei diritti fondamentali di ogni uomo”.