Omelia nella solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria

15 agosto 2016
17-08-2016
Distinte Autorità, carissimi sorelle e fratelli
            i Vangeli ci raccontano che Cristo dopo la morte in croce è apparso agli apostoli e alle donne beato nell’anima e trasfigurato nel corpo. In Lui noi vediamo la primizia del destino assegnato da Dio, fin dall’eternità, a tutti gli uomini che sono chiamati a vivere sulla terra.
            Alla domanda che tanti si pongono e che forse anche noi ci siamo posti: “Perché Dio crea l’uomo, perché Dio mi ha creato?”, c’è una sola risposta: qualunque siano i tempi in cui si nasce, le difficoltà che ci si trova a vivere, le assurde tragedie, le insensatezze e irrazionalità con cui ci si trova costretti a confrontarci, nessuno è pensato per un destino diverso da quello di Gesù, cioè un destino di gloria a cui partecipa non solo l’anima, ma anche il corpo. Questo avverrà con la resurrezione della carne quando Cristo, come affermiamo nella Professione di fede, ritornerà a giudicare i vivi e i morti e instaurerà definitivamente il suo regno di verità e di vita, di giustizia, di amore e di pace .
            In attesa di questo evento glorioso e risolutivo della storia, che coinvolgerà tutta l’umanità passata e presente al momento, noi abbiamo la possibilità di conoscere ciò che saremo guardando la Vergine Maria. La fede della Chiesa, solennemente definita dal Papa Pio XII, professa che l’immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.
            La Vergine Maria ha goduto di questo privilegio perché tutta la sua vita si è svolta dentro il mistero del Figlio di Dio che in Lei si è fatto carne. Mistero che Ella meditava nello stupore e nel silenzio per coglierne il senso profondo. La vita di Maria santissima, infatti, era guidata da una fede docile, salda e perseverante, seppur non esente da luci e oscurità, fondata sulla divina Parola. Proprio per il particolare legame che l’ha unità a Cristo e alla pienezza di grazia di cui fu arricchita, Dio ha sottratto la Madre del suo figlio da qualsiasi conseguenza di peccato e dopo la sua morte, subito, l’ha resa partecipe in anima e corpo della stessa gloria del Cristo risorto, asceso alla destra del Padre.
            Assunta in cielo, la Vergine si è separata da noi? Ha terminato la sua missione nei confronti dell’umanità? Si limita ormai solo a godere della beatitudine eterna? Una Madre può forse dimenticarsi dei propri figli? No! Sebbene presso Dio, la Vergine non è scomparsa dal nostro orizzonte e continua la sua missione, anche se con modalità diverse. Quando era sulla terra ha avvolto nel suo manto il Figlio di Dio – primogenito di tutte le creature e di tutta la creazione – ora avvolge anche noi suoi figli con la sua vigilante tenerezza di Madre e si offre a noi come sicuro rifugio in mezzo alle difficoltà. In lei ogni preghiera trova ascolto, ogni dolore conforto, ogni sventura sollievo, ogni infermità salute, ogni peccato guarigione, e soprattutto, a noi che la riconosciamo Madre, otterrà di giungere, un giorno, ad “essere felici della felicità di Dio e belli  della bellezza di Dio” (Santo Curato d’Ars).
            Autorità, cari fratelli e sorelle cinque secoli fa, nel 1516, i nostri padri nella fede hanno stabilito che ogni anno la statua della Vergine Maria dovesse percorrere le strade della nostra città per portare la sua benedizione alle nostre case e alle nostre famiglie e con questo gesto l’hanno ufficialmente accolta come Patrona e Signora prima della città di Carpi. Si tratta di una preziosa eredità spirituale che ci è stata lasciata e che noi oggi in questa piazza vogliamo raccogliere e rilanciare.
 
            Alla vergine Maria, dunque, rivolgiamo la nostra preghiera.
 
O Maria, Regina del mondo e Madre di bontà, fiduciosi nella tua intercessione
a te, ancora una volta, affidiamo la nostra vita, le nostre famiglie,
la nostra Città e Diocesi di Carpi.
 
Apri i sentieri della fede a quanti ancora non conoscono la bellezza di Cristo;
Trascina dietro le sue orme tutti coloro che si sentono deboli, stanchi, dubbiosi, rassegnati, passivi e incapaci di affrontare con fermezza e perseveranza le sfide del momento presente.
 
Proteggi quelle porzioni di Chiesa che, in tante parti del mondo, sono perseguitate ed oppresse, e dona a tutti i cristiani fortezza per sopportare le avversità e fedeltà incrollabile nella fede;
 
Regna sulle intelligenze perché cerchino il vero;
sulle volontà perché seguano fedelmente il bene;
sui cuori affinchè amino con cuore sincero Dio e i fratelli.
 
Accompagnaci ogni giorno alla fonte della gioia.
Donaci il Salvatore.

  • dell’Amore, aiutaci a portare a compimento il disegno d’amore

che il Padre ha su ognuno di noi, sulla Chiesa e sul mondo. Amen!
 

+  Francesco Cavina