Due mostre diverse nello stile e nel significato ma unite da un filo conduttore: il legame con il territorio carpigiano.
La prima, “Nomadelfia. Un’oasi di fraternità” è l’esposizione di Enrico Genovesi allestita presso l’ex Campo di concentramento di Fossoli, luogo emblematico in quanto è proprio qui che la comunità di Nomadelfia è stata fondata da Don Zeno Saltini nel secondo dopoguerra con lo scopo di dare una famiglia ai bambini rimasti orfani a seguito delle tragiche vicende del secolo scorso.
La mostra presenta un’accurata selezione di fotografie realizzate dall’autore tra il 2017 e il 2020 che raccontano la storia e l’unicità di una comunità moderna ma profondamente legata alle proprie origini.
Genovesi vuole mostrare, attraverso la propria visione, l’essenza di un popolo che vive nella quotidianità i valori a cui si ispira: giustizia e fraternità.
La seconda esposizione, dal titolo “Solo la Maglia”, ha lo scopo di documentare, attraverso le immagini del fotografo Ferdinando Scianna, la storia di una eccellenza di Carpi.
Il percorso espositivo si sviluppa all’interno delle sale dei Musei di Palazzo dei Pio e presenta stampe originali del fotografo accompagnate da immagini di una campagna di moda realizzata per Dolce& Gabbana in cui vennero utilizzati per la prima volta indumenti in jersey di lana, tessuto creato proprio a Carpi.
La mostra prosegue con 14 fotografie scattate nelle fabbriche di Carpi e nel suo distretto, un reportage che documenta i processi produttivi della maglia. L’autore pone la propria attenzione sulle macchine, sugli operai, sui loro visi assorti e le loro mani decise: il vero cuore della maglieria.
Nelle fotografie di entrambi gli artisti, la scelta di utilizzare il bianco e nero permette di decontestualizzare le immagini proiettandole in un tempo indefinito, rendendole così eterne.