Azione Cattolica – Domenica 29 ottobre l’assemblea diocesana

In concomitanza con il 150° dell’associazione a livello nazionale

“La sinodalità come dimensione costitutiva della Chiesa”.
Questo il tema al centro dell’assemblea diocesana dell’Azione cattolica, che si terrà domenica 29 ottobre, dalle 14.45, presso la Sala congressi Peruzzi a Carpi (piazzale S. Allende, 8). Interverrà don Carmelo Torcivia, teologo e catecheta, fondatore della comunità Kairòs di Palermo, che ha ricoperto e svolge tuttora importanti incarichi direttivi nell’Associazione teologica italiana e nell’Associazione europea dei catecheti. L’assemblea è un momento unitario prezioso di ritrovo, condivisione e confronto, che dà “ufficialmente” inizio alle attività associative nelle varie parrocchie della Diocesi di Carpi. Sarà garantito il servizio di baby sitting per i più piccoli. 
 
“Tutto quanto aveva per vivere” (Cf. Mc 12, 38- 44).
Nell’icona biblica che accompagna il cammino dell’Azione cattolica in questo primo anno del Triennio, Gesù prende a modello una vedova, il cui cuore è abitato da una fede profonda e radicale in Dio. Questa donna al tempio non dà, come gli altri, le molte monete che avevano, ma le due monetine; getta nel tesoro del tempio tutto quello che aveva per vivere, “tutta la sua vita”, si spoglia di ciò che le era necessario. È l’immagine dell’amore che sa rinunciare a ciò che è necessario, ed essere così una vera discepola di Gesù. Centocinquanta anni di storia sono per l’Azione cattolica un dono, un’eredità preziosa che chiede di essere custodita. Custodire è però qualcosa di più che limitarsi a togliere la polvere posatasi nel tempo o eseguire un maquillage estetico che ridoni lo splendore perduto ad una carrozzeria senza riattivarne il motore. Custodire significa piuttosto rinunciare alla logica della “semplice amministrazione” (Documento di Aparecida, 201) per abbracciare quella del dono senza riserve. Nel centocinquantesimo dalla fondazione, custodire la memoria di questa storia significa discernere l’essenziale della nostra vocazione originaria ai fini di quella “conversione missionaria” invocata da Papa Francesco per ogni Chiesa particolare, a partire dalle parrocchie. La storia di questa fedeltà a Dio e all’uomo si fa presente oggi intessendo l’ordito della vita associativa con la trama di un’autentica comunione ecclesiale, nella consapevolezza che l’uno non possa mai fare a meno dell’altra. Ecco il sacrificio per la “casa comune”, la condivisione – nello stile della vedova del vangelo di Mc 12,41-44 – della ricchezza dell’intergenerazionalità e della popolarità, quale esperienza bella dell’essere Chiesa sui passi del Maestro, prodotto di un autentico processo sinodale in cui tutti, anche i piccoli, sono coinvolti da protagonisti. Ecco quindi la scelta del tema della sinodalità per l’assemblea di inizio Triennio associativo. La sinodalità, come dimensione costitutiva della Chiesa, ci off re la cornice interpretativa più adeguata per comprendere la profondità del nostro radicamento battesimale in Cristo. Come dice San Giovanni Crisostomo, “Chiesa e Sinodo sono sinonimi” perché la Chiesa non è altro che il “camminare insieme” del Gregge di Dio sui sentieri della storia incontro a Cristo Signore. Con questo spirito di fraternità e questo desiderio di comunione con il nostro pastore, i nostri parroci e i sacerdoti assistenti ci apprestiamo a entrare in questo centocinquantesimo anno con il cuore rinnovato e riconoscente al Signore per tutto il bene che ha riversato con abbondanza sulla sua Chiesa. Il Beato Odoardo Focherini e tutti i santi dell’Azione cattolica custodiscano il cammino della nostra associazione.
 
Alessandro Pivetti
Presidente diocesano di Azione cattolica