Ad alimentare i dati del Rapporto Povertà di Caritas Italiana, pubblicato pochi giorni fa, ha contribuito anche la Caritas Diocesana di Carpi attraverso la rilevazione effettuata dai centri di ascolto delle parrocchie che sono stati gradatamente riaperti in presenza. Come già segnalato l’attività dei centri risente dell’età non più giovane dei volontari; alcuni non avevano mai chiuso, ma erano i volontari a portare aiuto alle famiglie. Durante il lockdown alcuni studenti hanno collaborato con le Caritas Parrocchiali, ma la ripresa delle attività ha fatto nuovamente emergere la necessità di organizzare i centri di ascolto in maniera da favorire la collaborazione dei giovani. In tutta la Diocesi sono state seguite 81 nuove famiglie, di cui 55 straniere (il 68%) che si sono aggiunte a quelle già presenti tra i contatti dei centri. Con la crisi o chiusura delle attività lavorative, gli stranieri hanno subito le ripercussioni maggiori in quanto lavoratori precari. Accanto ai nuovi poveri, sono perciò aumentati i bisogni delle famiglie già seguite.
La Caritas Diocesana sta effettuando una rilevazione accurata dei bisogni espressi dalle persone che si rivolgono ai centri di ascolto, che sarà presentata nel Rapporto Povertà 2020 nella prossima primavera. Leggi –>
Sul numero di Notizie del 25 ottobre, la presentazione completa del Rapporto di Caritas Italiana.
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