Percorso Seme diVento, incontri a Carpi e Mirandola

Un anno diocesano caratterizzato dalla cura per le nuove generazioni, tante le proposte di formazione e dialogo 

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Come trasmettere la fede ai ragazzi? 
A volte le cose che ci stanno a cuore emergono anche senza che lo vogliamo e le progettiamo. Mi pare che ripensando a questo anno di vita pastorale diocesana stia emergendo qualcosa che ci sta a cuore in riferimento ai giovani, quasi come un programma pastorale inconscio. Ripercorro un po’ di eventi. A novembre la due giorni di formazione per i sacerdoti avuto per tema la pastorale giovanile e abbiamo ascoltato massimi esperti nel campo in Italia: prima Armando Matteo autore della famoso libro “La prima generazione incredula” e tanti altri fortunati libri sui giovani e poi anche Paola Bignardi dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo dell’università Cattolica di Milano, che si occupa di ricerche sulla realtà dei giovani (Bignardi ha pubblicato recentemente il libro “Metamorfosi del credere. Accogliere nei giovani un futuro inatteso”, Queriniana 2022).
Poi è iniziato nell’anno nuovo il progetto “Seme diVento” una proposta dalla Conferenza Episcopale Italiana che si rivolge a catechisti, educatori e genitori per ripensare l’annuncio del vangelo agli adolescenti. Ci sono state due interessantissime conferenze sul tema:
Primo incontro Seme diVento. La comunità cristiana cammina con i preadolescenti” con suor Roberta Vinerba –>
Secondo incontro “Seme diVento. La comunità cristiana cammina con i preadolescenti”  con la pedagogista Alessandra Augelli –>
Il percorso continua con due incontri, uno a Carpi e uno a Mirandola, organizzati dal Servizio Interdiocesano per la Prevenzione, l’Ascolto e la Tutela dei Minori e delle Persone Vulnerabili. Alcune parrocchie si sono già mosse per aprire una riflessione a livello locale anche con l’aiuto del centro diocesano.
Nei prossimi giorni parte inoltre un importante percorso del Laboratorio Teologico Realino sulla formazione dell’identità dei giovani, che è un’ottima occasione per educatori, capi, catechisti e genitori per incontrare ancora una volta persone di altissima competenza che ci aiutino a riflettere su chi sono i nostri giovani e in particolare come è delicato e affascinante processo di diventare grandi.
In questo periodo di Quaresima c’è anche una proposta di esercizi spirituali per i giovani predicata dal vescovo Erio (il 4 e 5 marzo). Infine, ma non da ultima, c’è la proposta di una uscita diocesana ad Assisi dal 15 al 16 aprile per i ragazzi delle medie.
Da questo resoconto emerge che la nostra diocesi sta riflettendo e si sta formando seriamente sul tema della trasmissione della fede alle giovani generazioni, formarsi vuol dire cercare di capire chi sono i giovani oggi, quali sono le loro difficoltà e anche i loro punti di forza. Penso sia particolarmente importante aver colto il nesso con la famiglia e la consapevolezza che non si può parlare di Gesù ai ragazzi senza la famiglia, che però spesso è in difficoltà su questi temi. Infine, la diocesi ha impostato un processo di verifica sull’iniziazione cristiana per capire quali sono oggi le difficoltà e provare a indicare nuovi percorsi e far nascere nuovi entusiasmi. Ecco che questa analisi di ciò che è stato proposto, che abbiamo accolto e stiamo vivendo, mostra ciò che abbiamo a cuore e quindi come una specie di piano pastorale che emerge quasi quasi da sé. Sarebbe importante accorgersi tutti insieme di questa emergenza e farla diventare un piano pastorale consapevole, cioè sapere insieme che stiamo lavorando mossi da passione per i nostri ragazzi per trasmettere la vita del vangelo alle nuove generazioni.
Don Carlo Bellini
Vicario episcopale per la pastorale e l’evangelizzazione