Direttorio per il Diaconato permanente in Diocesi

da Prime Notizie del Settimanale diocesano

Nei giorni scorsi, è stato promulgato il Direttorio per il Diaconato permanente nell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola e nella Diocesi di Carpi. Il documento è rivolto ad entrambe le Diocesi, poiché condividono il medesimo cammino di formazione per i diaconi permanenti, ed è nato, come si legge nell’atto di promulgazione, dal desiderio del Vescovo Erio Castellucci di “incentivare l’impegno e il servizio di coloro che si dedicano ad edificare la Chiesa attraverso la vita liturgica, pastorale o nelle opere sociali e caritative e che, con il sacro ordine del Diaconato, si uniscono più intimamente al Vescovo per compiere il proprio ministero con maggior efficacia, attraverso la grazia sacramentale dell’ordine che gli è proprio”.

Si legge inoltre nel Direttorio, “tutti, certo, sono chiamati al servizio, ma è proprio per favorire questa dedizione di tutti che esistono alcuni che, in virtù della grazia sacramentale e non delle loro semplici capacità, tengono accesa l’attenzione di tutti verso le necessità delle persone, specialmente quelle che vivono ai margini. In questa ottica Papa Francesco ha definito efficacemente il diacono ‘il custode del servizio’ (Discorso nel Duomo di Milano, 25 marzo 2017). Appare quindi opportuna la descrizione del diaconato come ministero della soglia: segno efficace di Cristo servo e della Chiesa in uscita, il diacono è un richiamo provocatorio al primato del servire sull’essere-serviti per la comunità cristiana e per la società civile (cfr. Mc 10,45)”. Dunque,

“il presbitero raduna la comunità profetica, sacerdotale e regale attorno alla celebrazione eucaristica, mentre il diacono sta sulla ‘soglia’ che unisce comunità cristiana e comunità civile, operando nelle situazioni di fragilità attraverso la testimonianza e l’azione”.

Il Direttorio viene promulgato ad experimentum per cinque anni ed è punto di riferimento per le comunità parrocchiali e i parroci che le guidano, per gli educatori responsabili e i formatori degli aspiranti e dei candidati al Diaconato, per gli stessi soggetti chiamati al Sacro Ordine.

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