Fino a Marzo 2014 l’arte terremotata in mostra

Al Museo benedettino di arte sacra di Nonantola

Non un’esposizione tematica né cronologica, bensì un percorso ideale che si sviluppa dalle porte di Modena alla zona nord della Provincia, immergendosi nel cuore del cratere sismico. Così si può definire la mostra “L’arte nell’epicentro da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell’Emilia ferita dal terremoto” che è stata inaugurata il 16 marzo al Museo benedettino e diocesano di arte sacra a Nonantola. All’evento sono intervenuti, fra gli altri, monsignor Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Modena-Nonantola, monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, e Carla Di Francesco, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna. Promossa dall’Ufficio diocesano beni culturali di Modena, in sinergia con ArcheoNonantola, Fondazione Ora et Labora e Comune di Nonantola, l’iniziativa è sorta in stretta collaborazione con la diocesi di Carpi e con il Museo diocesano di Sant’Ignazio, specialmente nella persona del direttore, Alfonso Garuti. “Dopo il terremoto – spiegano i curatori della mostra Simona Roversi e Jacopo Ferrari dell’Ufficio diocesano beni culturali di Modena – parallelamente al laboratorio istituito dalla Soprintendenza a Sassuolo, anche il deposito del Museo di Nonantola ha iniziato ad accogliere opere recuperate dalle chiese della Bassa. Visto che questi pezzi, al contrario dei luoghi che li ospitavano, non sono stati danneggiati, si è pensato di non lasciarli ‘sepolti’ in deposito ma di valorizzarli. E’ nata così l’idea di questa mostra”. Il percorso espositivo, introdotto da una galleria fotografica che mette in luce la grave distruzione causata dal sisma, si sviluppa tramite una settantina di opere, provenienti dalle chiese danneggiate nel territorio tra Bastiglia e Finale Emilia. Una sala specifica è inoltre dedicata ad una selezione di 37 pezzi del Museo diocesano di Carpi, ospite a Nonantola in segno di fratellanza tra Chiese sorelle, essendo inagibile la sede di Sant’Ignazio. Agli occhi del visitatore si presentano dunque capolavori, quali la Madonna col Bambino e San Lorenzo del Guercino da Finale Emilia, la Madonna di Monserrato e Santi di Simone Contarini e il Transito di San Giuseppe di Giuseppe Maria Crespi da Stuffione, l’Annunciazione dello Scarsellino e la Madonna del Buon Consiglio di Adeodato Malatesta dal Museo diocesano di Carpi, ma anche opere meno note, sculture lignee e in terracotta, reliquiari, argenti e scagliole tra XV e XIX secolo.
La mostra è corredata da un volume, curato da Simona Roversi, Jacopo Ferrari e Alfonso Garuti, che, lungi dall’essere semplicemente un catalogo, si propone come memoria storica di quanto successo in Emilia a seguito del terremoto.
Fino al 16 marzo 2014 ingresso gratuito con visita guidata per le parrocchie dei comuni del cratere sismico che si recano alla mostra in gita organizzata, previo accordo col Museo.
Info: Museo benedettino e diocesano di arte sacra, via Marconi 3, Nonantola; tel. 059549025; e-mail: museo@abbazia-nonantola.net. Apertura: da martedì a sabato ore 9-12.30; sabato e domenica ore 15-18.30.