Gli Auguri di suor Angela Bertelli

Pasqua alla Casa degli Angeli

Come ormai di consueto, suor Angela Bertelli ha inviato dalla Thailandia agli amici della Diocesi di Carpi gli auguri in occasione della Pasqua. Nella lettera, la missionaria racconta in particolare della visita del Nunzio apostolico alla Casa degli Angeli, l’abbraccio paterno alle mamme e ai piccoli.
Carissimi Amici tutti, speravo di scrivervi prima ma lo tsunami di cose non ha dato tregua… i conti di fine mese… due belle giornate al mare un poco di corsa con tutti gli angioletti e le mamme… Prim ricoverata in ospedale abbastanza grave (crisi epilettiche frequentissime e piastrine basse: rischio di emorragia) con mamma Noi che l’assiste giorno e notte: è la sua Settimana Santa e noi la seguiamo con la preghiera e le visite più frequenti… attorno a lei altri bambini che vivono la passione del Signore, portano la croce come cirenei costretti ad aiutare il Cristo di Dio senza neppure sapere chi Lui sia!
Lunedì Santo: il Vangelo parla di Maria, sorella di Lazzaro, che non lesina profumo prezioso ai piedi di Gesù… Giuda fa i conti e dice che il valore di 300 denari di quel profumo è sprecato “così”, sarebbe stato meglio darlo ai poveri… e intanto ruba di nascosto dalla cassa comune…
Queste sante mamme, come Maria, non lesinano borotalco profumato e baby oil per cospargere il corpo dei loro piccoli (non hanno soldi per comprare profumi più cari!), non contano le ore di veglia, non conoscono riposo quando il loro piccolo ha la febbre, ha crisi d’asma, ha gli attacchi epilettici, o si contorce per la spasticità… in silenzio, ben sapendo che il loro sacrificio pare non contare nulla per ridare la salute ai loro amatissimi… la loro vita stessa “è” il profumo dell’Amore a Cristo, dell’Amore di Cristo in loro, di cui tutta la Casa degli Angeli è inondata ed esonda!!!
Martedì Santo: il Vangelo si apre con il tradimento di Giuda che vende Gesù per 30 denari (lui gli affari li sa fare meglio di Maria! Lui su Gesù non ci perde nulla, ci guadagna… li avrà poi dati ai poveri?) e si chiude con l’annuncio del rinnegamento di Pietro che si dice disposto a dare la vita per il Signore… nel cuore di questa pagina Gesù dice che “ora” il Figlio dell’uomo è glorificato e il Padre è in Lui glorificato; chiedo loro: “cosa significa questo accostare il oppio tradimento e la gloria di Gesù?”. Una mamma timidamente azzarda e centra la risposta: “Gesù continua ad amarci anche quando è tradito e rinnegato da noi!”. Già! L’Amore Vero e Fedele di Cristo risplende ancor più proprio nel buio della notte del tradimento e di fronte al rinnegamento degli amici, delle persone care, dei discepoli, di quelli a cui è ha dato piena fiducia, per cui s’è offerto in sacrificio, a cui si è consegnato “volontariamente”: solo l’Amore Vero vince questa durissima prova! Allo stesso modo, l’amore di queste mamme, come di tante altre, si rivela e risplende pienamente proprio nel loro sacrificio: senza riconoscimenti, davanti all’abbandono-tradimento del marito, all’abbandono da parte di tutti i vicini e amici, alla perdita del lavoro per servire i loro piccoli e accompagnarli nel calvario, davanti al dolore e alla morte apparentemente inutili e all’inutilità del loro sacrificarsi in silenzio… e neppure se ne accorgono, tanto sono prese dal servizio umile e da richieste incalzanti a tutte le ore…
Quanto è vicino il calvario, quanto famigliare è la croce, quanto inevitabile talora è l’essere chiamati/forzati a fare i cirenei, o la veronica, o Maria, Madre di Dio fatto Figlio dell’uomo fino allo scandalo dell’umiliazione più feroce e accanita… con figli di Dio tra le braccia – ma irriconoscibili come tali – per gli sfregi e le botte della vita o l’indifferenza, se non il disprezzo di tanti…
Questo cammino a faccia indurita verso Gerusalemme ha comunque momenti di trasfigurazione che il Signore ci regala per prendere fiato, riposarsi, ritrovare la bellezza dell’essere-sempre-con-Lui. Per noi alla Casa degli Angeli questo momento è stata la visita del Nunzio Apostolico Paul (rappresentante del Santo Padre per la Thailandia e paesi limitrofi, coreano di nascita).
Era il 19 marzo, festa di San Giuseppe, festa del Papà – di cui molti bambini sono privi, come pure alcune mamme del marito! – Mandando al Nunzio la lettera di invito, avevo espresso il desiderio che Lui potesse venire tra noi come espressione di quella “profonda e tenera paternità” che il Signore ci regala attraverso il ministero del Papa e anche nella persona dei suoi rappresentanti. E “Sua Eccellenza” ha risposto “eccellentemente” a questa richiesta: le mamme hanno regalato a lui una danza assieme ai loro bambini – molto toccante, espressione del più profondo affetto materno di Maria verso Gesù e del loro stesso amore per i loro piccoli – e poi ciascuna di loro ha condiviso brevemente la propria storia di vita. Il Nunzio Paul, da parte sua, ha gioito della danza, ha ascoltato attentamente la traduzione delle condivisioni e, dopo il pranzo assieme, ha regalato spontaneamente a ciascuna un grande abbraccio paterno oltremodo commovente, sincero e affettuoso. Le mamme generalmente schive, se lo sono proprio goduto quel momento e hanno anche chiesto la foto dell’abraccio assieme a lui!
Così siamo in cammino: fatica e stanchezza, momenti lieti e tristi, spensierati e di grande preoccupazione per i propri cari, per il futuro, per le notizie di violenze-morte-ingiustizie che sembrano avere la meglio sulle buone notizie che non fanno mai notizia, su quel bene che cresce nel silenzio e nel servizio, sull’amore che sostiene la vita dei poveri, dei piccoli, degli ultimi, di chi non conta per il mondo ma, per Dio, “preziosa è la morte dei Suoi fedeli!”. E’ la morte del chicco di frumento per portare tanto frutto!
Io stessa ammetto, comunque, che mi ritrovo spesso a brontolare (e le mamme me lo dicono che sono brontolona!), mai abbastanza soddisfatta, sottolineando continuamente ciò che ancora manca… rimango a guardare sgomenta la tomba vuota come fosse l’ennesima sconfitta e fregatura, con scoraggiamento, depressione, o con rabbia addirittura di avere speso invano le forze! La sindrome dei discepoli di Emmaus! C’è solo una medicina che la guarisce: accettare di ingoiare l’amaro sciroppo dello “stolti e tardi di cuore…!” del Viandante sconosciuto, che si mette al nostro fianco in silenzio ad ascoltarci… per poi godere pienamente della Sua presenza alla cena assieme con Lui: l’Eucaristia, ovvero il Grazie per tutto! Perché davvero “tutto” alla fine serve al compimento del disegno buono di Dio: ricapitolare tutto in Cristo! Solo dopo questo incontro si può tornare a Gerusalemme pieni di gioia per avere incontrato il Signore vivo che mai ci abbandona!
Allora mi si aprono gli occhi: l’amore e l’abnegazione di queste mamme buddhiste e cristiane non è forse già la manifestazione dello Spirito di Dio che liberamente precede e lavora ben oltre i nostri schemi e sforzi? Non è forse già eucaristia vivente quel dare il loro corpo e sangue per la vita di altri? Che questi tratti dell’amore gratuito verso i nostri angioletti attecchiscano anche in una cultura così diversa e “severa” verso i disabili non è forse già una risurrezione dalla morte, quella condanna che il karma dichiara senza mezze misure? Che i nostri carissimi volontari ci ricordino di questa realtà di amore e bellezza che loro incontrano nelle mamme e nei piccoli della Casa non è forse lo stimolo che il Signore ci manda per non dimenticare, o dare per scontato, o perdere di vista il tesoro che sono queste mamme con i loro piccoli? Dire con Pietro: “Non Lo conosco” davanti a queste evidenze, sarebbe rinnegarLo di nuovo per non avere nulla a che fare con Lui, sarebbe preferire e accettare 30 denari di “buon senso” – secondo il mondo – prezzolando e svendendo la Verità, l’Amore, l’unico Amico Vero! Che Dio ce ne scampi!
Molto meglio, da peccatori quali siamo tutti, lasciarsi intrigare dalla domanda di Gesù risorto a Pietro: “Mi ami tu?”. La risurrezione di Pietro e di ciascuno di noi inizia lì, dove finalmente riusciamo a vincere la vergogna del nostro rinnegamento, provando tanto dolore (piangendo come chiede il Papa) quanto desiderio di essere re-invitati nell’amicizia con Gesù!
La risurrezione davvero non è roba da face book, ma da un face-to-face personalissimo col Signore della Vita! Da tutti noi auguri di Santa Pasqua nella gioia piena di Gesù sempre vivo con noi!