Si è svolto nei giorni scorsi un incontro tra i Vescovi dell’Emilia Romagna e il presidente della regione Vasco Errani, per fare il punto sui lavori di messa in sicurezza e ricostruzione post-sisma. Voluto dalla Conferenza episcopale regionale, ha visto la partecipazione, accanto al Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna e presidente Ceer, del delegato della Conferenza episcopale per la ricostruzione don Mirko Corsini e dei Vescovi di tutte le Diocesi; insieme ad Errani l’assessore alla programmazione territoriale ed urbanistica Alfredo Peri e i due tecnici di riferimento per i beni culturali, Alfiero Moretti e Filippo Battoni ed Enrico Cocchi, direttore generale della Regione Emilia Romagna. Per la Diocesi di Carpi, assente il Vescovo monsignor Francesco Cavina per precedenti impegni, sono intervenuti il responsabile dell’ufficio tecnico per la ricostruzione Marco Soglia e il vicario don Carlo Malavasi.
Dopo l’intervento introduttivo del Cardinale Caffarra, ha preso la parola Vasco Errani che ha chiarito quali sono state le difficoltà incontrate dalla Regione nel cammino della ricostruzione – in particolare la mancanza di un impianto di leggi in materia, che sono è costruito ex novo – esprimendo però la sua soddisfazione per il lavoro svolto e per la collaborazione instauratasi con le Diocesi del cratere.
I Vescovi dal canto loro hanno segnalato, pur esprimendo un giudizio positivo sul percorso complessivo, alcune problematiche inerenti le tempistiche, che Errani stesso ha confermato, giustificandoli nell’ambito dell’iter previsto dalla legge, volto a garantire la massima attenzione ai progetti, agli appalti e all’esecuzione dei lavori. Accanto a questa esigenza di trasparenza e legalità sulla quale si è voluto impegnare sin da subito, Errani ha ricordato anche la complessità e il grande numero dei progetti come fattori determinanti nell’allungare i tempi, anche in relazione al sottodimensionamento, soprattutto nella fase iniziale, degli uffici competenti.
“Alcune Diocesi sono intervenute – spiega Marco Soglia – tra cui la nostra, evidenziando proprio la necessità di velocizzare i tempi di approvazione dei progetti. Pur tenendo conto dello sforzo della Regione, che si è impegnata su più fronti – prosegue il tecnico – abbiamo poi ribadito la necessità di garantire a tutte le comunità un luogo per il culto, per non far venire meno quel legame territoriale vitale per ogni parrocchia. In questo senso sono state segnalate alcune situazioni ancora carenti che, ci hanno assicurato, verranno prese in considerazione nei prossimi mesi”.
Soddisfacente l’esito dell’incontro, fa sapere Soglia, riportando i dati illustrati da Errani sulla situazione dei beni culturali danneggiati – tra cui le chiese al pari di altri luoghi di interesse storico e artistico: ben 1544 i beni di cui la Regione deve occuparsi, di questi più di 600 sono inseriti nel piano operativo 2013-14 per la ricostruzione, ma ad oggi sono solo 320 i progetti presentati e ancora meno quelli rilasciati. 19,5 milioni di euro il totale complessivo dei finanziamenti programmati per le chieste danneggiate dal sisma, mentre la stima del danno supera abbondantemente il miliardo di euro.