Oggi 19 marzo ricorre in Italia la Festa del Papà. Istituita nei primi decenni del XX secolo, per tradizione i figli sono soliti fare qualche regalo al proprio genitore. A causa del Coronavirus però la corsa al pensierino si è pressoché azzerata, dato che non si può e non si deve uscire di casa. Di questi tempi un pensiero particolare però va rivolto a tutti quei papà che lavorano nelle corsie degli ospedali e che, arrivati a casa dopo estenuanti turni di lavoro, non possono neanche abbracciare i propri figli per il rischio di contagio da Coronavirus. La festa nel nostro Paese coincide con il giorno di San Giuseppe, considerato dalla Chiesa come protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa universale. Il culto di San Giuseppe ha origini molto antiche, già nell’Alto Medioevo si celebrava la sua figura nelle chiese orientali, poi nel Trecento la pratica si diffuse anche in Occidente e si cominciò a osservare la sua festa il 19 marzo, che secondo la tradizione è la data della sua morte. La festa venne inserita nel calendario romano da papa Sisto IV nel 1479, e nel corso del XIX secolo san Giuseppe divenne santo patrono di alcuni paesi. San Giuseppe è anche considerato l’ultimo patriarca della Bibbia dai cattolici.
E per seguire la tradizione cattolica della ricorrenza, oggi a Carpi si è celebrata una messa speciale nella Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, in Via Remesina, dedicata in particolare ai papà. La celebrazione a porte chiuse e senza fedeli è stata trasmessa in diretta esclusiva sulla nostra emittente. Un messaggio di speranza quello lanciato dal vicario generale Monsignor Ermegildo Manicardi nell’omelia della celebrazione.