“Carpi città del presepe”: con la triplice inaugurazione dello scorso 10 dicembre, la nostra città può autenticamente definirsi tale. Il Vescovo monsignor Francesco Cavina, alla presenza di varie autorità civili e religiose, tra cui il vice sindaco Simone Morelli, il presidente della Fondazione Cassa diRisparmio di Carpi Giuseppe Schena e il parroco della Cattedrale monsignor Rino Bottecchi, ha infatti inaugurato le tre “tappe” in cui si articola il progetto: la mostra in Sala Duomo; i laboratori nella Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi; il percorso con i presepi esposti nelle vetrine del centro storico. Molte le persone, di ogni età, che hanno voluto partecipare al momento formale e visitare i tanti presepi presenti.
La Sala Duomo, con ingresso da via Duomo, nelle stanze rinnovate, luminose e accoglienti, ospita la mostra collettiva di presepi realizzati da una quindicina di autori di fama nazionale, provenienti da tutta Italia, che hanno raffigurato la Natività di Gesù attraverso una varietà di tecniche espressive e secondo tradizioni diverse. Curatore dell’esposizione l’artista Marcello Aversa, salernitano, autore di splendide opere in terracotta nel cosiddetto stile napoletano. “Il presepe rappresenta qualcosa di sacro – commenta il maestro -, ma ha la straordinaria capacità di avvicinare anche coloro che non sono cristiani. Dentro la grotta, simbolicamente, ci potrebbe essere chiunque, anche personaggi dell’oggi, come gli emarginati e i profughi. In questo consiste la sua straordinaria attualità e capacità di restare un punto fermo pur nell’evoluzione del mondo, espressione e simbolo della nascita di Gesù”.
La Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, in corso Cabassi, è invece sede dei laboratori manuali guidati dal carpigiano Romano Cornia, che anche quest’anno, come da tradizione, ha realizzato il presepe sul sagrato della Cattedrale, in sinergia con le associazioni Ushac e Al di là del muro. Qui sono esposti i presepi realizzati dagli alunni delle scuole di Carpi, nonché da ragazzi diversamente abili. Ma c’è anche il presepe che un fabbro in pensione ha costruito con vecchi bulloni e viti, e poco distante quello realizzato dalla moglie, completamente all’uncinetto.
“Il desiderio di dare vita a questo progetto – spiega il Vescovo – è nato dalla volontà di aiutare le persone a riscoprire il valore del presepe, nato per celebrare un evento, ossia la nascita del figlio di Dio. Senza Gesù tanta bellezza non sarebbe stata presente nel mondo. Bellezza come incarnazione del figlio di Dio”. Soddisfatto delle esposizioni anche monsignor Rino Bottecchi: “Bellissima questa ‘invasione’ di presepi nella nostra città. Ciò richiama delicatamente ma con fermezza che il Natale è soprattutto la nascita di Cristo, di cui abbiamo sempre bisogno. Perchè il Natale è una festa che riunisce la famiglia nella serenità e nella gioia”.
Infine, già dalla scorsa settimana, nelle vetrine delle attività del centro storico si possono ammirare i presepi della collezione privata di monsignor Cavina. Una sessantina gli esercenti che hanno aderito, esprimendo un vivo apprezzamento per l’iniziativa e dando così vita ad un percorso che si snoda principalmente in piazza Martiri, corso Fanti, corso Cabassi, corso Alberto Pio. A questa mostra “diffusa” in città si aggiunge l’ospedale Ramazzini, con il reparto di Pediatria.