L“Orto del Vescovo”, ossia l’orto biodinamico che si trova presso Villa Chierici, sede della Cooperativa Sociale Nazareno, ha ora le sue serre, donate dal Lions Club Alberto Pio. Le importanti strutture di copertura sono state inaugurate ufficialmente lo scorso 11 giugno alla presenza del Vescovo, monsignor Francesco Cavina, della presidente del Lions Alberto Pio, Franca Bortolamasi, del sindaco Alberto Bellelli e di Sergio Zini e Marco Viola, rispettivamente presidente e vice presidente della Cooperativa Nazareno. Alla cerimonia hanno partecipato tante socie del club carpigiano, altre autorità lionistiche, nonché i veri “protagonisti”: i ragazzi dell’Orto con i loro educatori. Il progetto dell’Orto del Vescovo ha preso corpo lo scorso anno a maggio e sta consolidando gli intenti e le finalità lodevoli che lo animano. Si tratta di una iniziativa nata in simbiosi mutualistica tra la Diocesi e la Cooperativa Sociale Nazareno, nelle persone del Vescovo Francesco Cavina, di Sergio Zini, del fiduciario economico vescovile Paolo Ranieri e di Marco Viola. L’accordo prevede, da parte della Diocesi in quanto proprietaria, l’affitto alla Nazareno per la durata di quindici anni di un appezzamento di terreno di Villa Chierici di 5,6 ettari da destinare a coltivazione di prodotti biodinamici. Il canone di locazione viene corrisposto alla Diocesi con i prodotti agricoli derivanti dal raccolto che, tramite la Caritas diocesana e quelle parrocchiali, vengono distribuiti alle famiglie bisognose con figli. Una parte invece verrà utilizzata dalla stessa Cooperativa che da decenni si prende cura dei ragazzi con disabilità.
La Nazareno si è impegnata nell’affidare la coltivazione dell’orto (circa 720 mq) a 25 ragazzi diversamente abili che, con tale incarico, sono coinvolti in un’attività lavorativa e, nel contempo, risultano artefici in prima persona di un prodotto destinato, in parte, alla beneficenza. Mediante le grandi serre sarà possibile procedere alle coltivazioni anche nei mesi più freddi ed incrementare la superficie utilizzata. “A fronte della bellezza della natura e dei campi – ha spiegato monsignor Francesco Cavina – due sono le parole che vorrei evidenziare. Innanzitutto ‘grazie’ alle socie del Lions per aver contribuito a realizzare queste strutture che consentiranno ai ragazzi di coltivare l’orto anche nelle stagioni invernali e a produrre più verdure che, in parte, saranno destinate alle famiglie bisognose”. “La seconda parola riguarda il tipo di lavoro che viene svolto qui: ‘biodinamica’. Un approccio che esprime l’interesse e il rispetto verso la terra e la natura. Questo ci richiama alla necessità di salvaguardare il dono del Signore, ossia la Creazione, che dobbiamo conservare, non distruggere, in quanto manifestazione di Dio. In questo contesto, la coltivazione avviene nel rispetto della terra e dell’uomo stesso. Per questo il progetto merita tutto il nostro sostegno”.
“E’ molto importante creare relazioni di amicizia e rispetto reciproco – ha proseguito Sergio Zini, ringraziando il Club -. Don Ivo ci ha insegnato ad avere una visione capace di andare oltre le nostre capacità. I nostri ragazzi non sono una difficoltà: sono una risorsa. É straordinario scoprire i loro talenti e vedere l’entusiasmo con cui coltivano l’orto”. “L’idea di fare coltivare l’orto e poi di destinare una parte delle verdure raccolte alle famiglie più bisognose – ha continuato – è nata insieme al nostro Vescovo Francesco. Questi ragazzi hanno sempre avuto bisogno degli altri e ora ricambiano: la vita inizia ad avere un senso ed è per loro una grandissima soddisfazione. Carpi vanta una cultura della disabilità e dell’inclusione tra le più alte e attive d’Italia: a tutti voi va il nostro grazie”. “Questa iniziativa si colloca pienamente nello spirito della nostra Cooperativa – ha proseguito Zini -: le persone fragili sono utili alla società. Spesso si pensa che i disabili costituiscano un ‘problema’ o siano fonte di ‘bisogni’: in realtà sono fonte di grandi risorse. Attraverso l’Orto del Vescovo, i nostri ragazzi garantiscono la fertilità del terreno e si rendono utili per gli altri. È una straordinaria possibilità di riscatto: per i nostri giovani ospiti e per le famiglie bisognose”. “L’entusiasmo di questi giovani ci ha particolarmente toccate – ha chiosato Franca Bortolamasi, presidente Lions -. Questo service è il nostro modo per dire grazie a chi rende ogni giorno possibile tutto ciò”. “Il lavoro della Cooperativa Nazareno concretizza il nostro motto che è ‘servizio’.
É un servizio per la comunità: il ‘lavoro’ per loro non è finalizzato al solo stipendio e al posto fisso, ma è volto ad aiutare gli altri. Con il nostro service vogliamo concretizzare la gratitudine di Carpi verso la loro opera”. Presente all’inaugurazione anche il sindaco Alberto Bellelli, che ha definito la Cooperativa Nazareno un “punto di riferimento non solo carpigiano ma regionale e oltre”, ricordando i “servizi di qualità verso un processo di autonomia, volti a valorizzare le persone fragili”. “In un tempo in cui tutti sono sempre più chiusi in se stessi e il dono è visto come uno scambio strumentalizzato, la donazione del Lions Alberto Pio, completamente disinteressata, diventa ancora più straordinaria, perché volta a valorizzare questa eccellenza del nostro territorio”. Approccio biodinamico Il rispetto della persona e della natura, dell’ambiente e della biodiversità, è al centro del progetto e della filosofia della coltivazione biodinamica. L’approccio biodinamico amplifica i valori, trasponendo nella gestualità quotidiana l’attenzione e l’apertura che permeano ogni relazione: il contadino biodinamico ha il compito di custodire la fertilità del terreno, per poterlo poi affidare alle generazioni future. “Nell’ottica quotidiana di responsabilizzazione e accoglienza – spiega Claudia Caffagni, referente del progetto Orto del Vescovo -, con questo lavoro quotidiano i ragazzi, normalmente accuditi, imparato ad accudire”. “La presenza delle serre – prosegue Claudia Caffagni – consente un incremento delle superfici coltivate e del lavoro dei ragazzi. Questo significa che abbiamo aumentato sia l’attività di tutoraggio e di accompagnamento da parte degli educatori, sia le competenze agronome”. Gianluca Bergianti, titolare di Terre Vive, l’azienda agricola che fin dalla sua nascita, nel 2009, ha adottato il metodo biodinamico come tecnica agronomica, presta la sua consulenza fin dall’inizio del progetto dell’Orto. Ora è affiancato da un altro esperto agronomo che ogni giorno pone le sue competenze a disposizione dei ragazzi e del loro lavoro nell’orto.
“Quest’anno abbiamo incrementato molto le attività: durante il Festival delle Abilità Differenti abbiamo organizzato un corso formativo di Agricoltura biodinamica, e vi è una stretta collaborazione con il Bistrò53 che utilizza le nostre verdure di stagione”. Nei progetti futuri vi è la realizzazione di un punto vendita presso Villa Chierici, nonché la coltivazione degli alberi da frutto. “Buccia”: questo il nome della bancarella presente ogni sabato mattina al Mercato Contadino di via Cantina della Pioppa, 2 (ex Foro Boario). Dal 9 giugno infatti il gruppo di agricoltura biodinamica “Buccia” della Nazareno Work Cooperativa, in collaborazione con Terre Vive, partecipa al mercato con i propri prodotti dell’Orto del Vescovo. “Abbiamo scelto questo nome – spiega la referente del progetto, Claudia Caffagni – perché è in piena sintonia con i principi della coltivazione biodinamica cui ci ispiriamo. Nell’agricoltura convenzionale, la buccia è considerata uno ‘scarto’. In realtà rappresenta una parte essenziale del cibo, svolge una funzione di protezione e ha valore nutrizionale