La fede è un dono che ci unisce

La visita in Camerun di Mons. Cavina, accompagnato dal pro vicario don Massimo Fabbri, alle parrocchie di don Arnaud e don Severin

Dal 29 giugno al 6 luglio, monsignor Francesco Cavina, accompagnato dal pro vicario don Massimo Fabbri, ha visitato in Camerun le due parrocchie di origine di don Arnaud e don Severin, ordinati il 2 giugno scorso ed incardinati nella nostra Diocesi di Carpi.

In questi anni, tutti ed in particolare i fedeli delle parrocchie dove hanno prestato servizio, hanno avuto modo di beneficiare e di appezzare il generoso servizio di questi nostri fratelli.

Fin da quando si definì la data della loro ordinazione presbiterale, monsignor Cavina espresse la volontà di recarsi in visita alle loro parrocchie e famiglie per ringraziarle, a nome della Chiesa carpigiana, del dono ricevuto. E così è stato! Il 1° luglio, a Douala, insieme a don Massimo Fabbri, ai sacerdoti della parrocchia “Buon Pastore” e a tanti parrocchiani, il Vescovo ha partecipato alla solenne celebrazione presieduta da don Arnaud nel corso della quale è stata manifestata una calorosa accoglienza e testimoniata grande gratitudine per la presenza degli ospiti.

Il 4 luglio, a Bafoussam, accompagnati dal Vescovo Ausiliare monsignor Emmanuele, monsignor Cavina e don Massimo, alle 6.15 del mattino (Messa d’orario), hanno concelebrato con don Severin, anche qui con la presenza dei sacerdoti che lavorano nella parrocchia e tanta gente, nella parrocchia “San Giovanni Paolo II”.

“L’incontro con la Chiesa del Camerun – così dichiara don Fabbri – ci ha posto di fronte a comunità cristiane che hanno posto al centro della loro vita la celebrazione eucaristica e la preghiera, soprattutto il santo rosario, e la consapevolezza che la fede è un dono inestimabile che rende migliore la vita personale e della società.

Abbiamo avuto modo di incontrare personalmente i genitori e i famigliari di entrambi i nostri sacerdoti e di conoscere la vita delle rispettive parrocchie. Si è trattato di un’esperienza che ci ha aiutati a prendere maggiore consapevolezza di quello che siamo e di quello che facciamo, preti e laici, perché non venga mai meno quel sale che dà sapore al nostro operare”.

Le parole che monsignor Cavina ha rivolto alle due comunità sono state prima di tutto di gratitudine per le parrocchie che hanno saputo esprimere due vocazioni, segno della fede e della grazia che opera nelle rispettive comunità. Utilizzando l’evento di due uccellini che si erano introdotti in chiesa ha paragonato la presenza di Arnaud e Severin al volo di quegli uccelli che anziché limitarsi a trovare ristoro nelle travi della chiesa hanno proseguito fino a Carpi. Li ha qualificati come uno scambio di doni che arricchiscono la Chiesa. Conclude don Massimo: “Ringrazio per aver avuto modo di vivere questa bella esperienza, perché mi ha permesso di capire cosa vuol dire amare davvero il Signore e la sua Chiesa con gioia e felicità di esserne stato contagiato”.