La vita di Odoardo è stata un canto d’amore

L'omelia di monsignor Francesco Cavina nella messa di azione di grazie

“La vita di Odoardo è stata un canto d’amore ed è stata tale perché egli, come la donna peccatrice, ha fatto esperienza della santità e della misericordia di Dio nel volto umano di Cristo”, ha detto il Vescovo domenica 16 giugno, nella chiesa di Quartirolo di Carpi, dove ha celebrato la Santa Messa di Azione di Grazie per il nuovo Beato.
“Il suo faticoso e paziente percorso di vita – ha osservato monsignor Cavina riferendosi al Vangelo – può infatti essere letto sotto la categoria dell’amore per Dio e per i fratelli. La vita di Odoardo è testimonianza di come egli si sia posto in maniera definitiva al servizio dell’unico vero Maestro, Cristo: il solo che ha diritto al nostro incondizionato amore.
Odoardo – ha proseguito il Vescovo – ci aiuta a comprendere che il Signore ha affidato a ciascuno di noi un compito specifico; che non esito per niente, che ho una missione da vivere, del bene da compiere. Lo specifico del servizio al quale Odoardo fu chiamato dal Signore è consistito nel mettere la sua intelligenza, la sua penna di giornalista, la sua professione, le sue scelte familiari e sociali al servizio della fede per assicurarle uno spazio vitale in una società alla quale si voleva imporre un nuovo paganesimo.
La grazia di Dio in Odoardo lo ha portato a farsi discepolo della Verità, a mettere al di sopra di tutti i suoi interessi e i suoi impegni, anche quelli più sacri, l’amore per la Verità, la quale rende liberi. Si è posto al servizio della Verità non con l’ arroganza, non con la presunzione, non con la sufficienza dell’orgoglioso – ha concluso – ma con l’umiltà, la semplicità e la carità che gli derivavano dal suo essere vero discepolo di Cristo”.