Videomessaggio del Vescovo ai Cresimandi

Ufficio Catechistico: 25 aprile 2020

Riscopriamo che tutto è dono

Era in programma per il 25 aprile la Giornata diocesana dei cresimandi, il tradizionale incontro dei ragazzi che si preparano a ricevere il sacramento della Confermazione e dei loro genitori con il Vescovo. L’appuntamento ha dovuto essere, naturalmente, rinviato, ma il Vescovo Erio non ha voluto far mancare la propria vicinanza ai ragazzi. Ecco allora, che per iniziativa dell’Ufficio Catechistico Diocesano, è stato trasmesso ai parroci e ai catechisti, da diffondere ai cresimandi, un breve videomessaggio di monsignor Castellucci, dal titolo “Tutto è dono”. Un messaggio pensato per i ragazzi, breve e chiaro, ma in grado di parlare anche agli adulti, ai genitori. Per questo, l’Ufficio Catechistico propone alle parrocchie di utilizzarlo per organizzare momenti di catechesi a distanza in questo momento: i gruppi che lo vorranno, potranno riassumere le riflessioni suscitate dal messaggio in un testo o in un video che l’Ufficio Catechistico farà pervenire al Vescovo Erio. Il videomessaggio è disponibile sul canale youtube Diocesi di Carpi e sul sito www.diocesicarpi.it

Testimoniare che nulla è scontato “Voi ragazzi, che vi preparate alla Cresima, sapete che parliamo dei sette doni dello Spirito Santo – così si rivolge il Vescovo Erio ai cresimandi -. Noi a volte ci dimentichiamo di avere tanti doni… ce lo ricordiamo quando ci vengono tolti. In queste settimane, ci rendiamo conto che la stessa libertà di muoverci è un dono. Andare a scuola, al lavoro, in parrocchia, vivere la celebrazione della messa, incontrare gli amici, non ci è permesso. Ci rendiamo conto adesso che questi sono dei doni”. L’auspicio di monsignor Castellucci è quindi di mantenere tale consapevolezza anche dopo, quando si tornerà alla vita normale. “Non dimentichiamoci che tutto è dono e che ci sono persone nel mondo che si trovano sempre nella situazione in cui ci troviamo noi oggi, e anche peggio. Forse non sono neanche tanto lontane da noi, ad esempio, sono persone malate costrette a stare sempre in casa o a letto, che non possono muoversi, la cui libertà è ridotta. Ci sono, poi, nel mondo tanti cristiani che non possono andare a messa perché sono malvisti o perseguitati. Ecco – sottolinea il Vescovo – quando riacquisteremo questi doni avremo la responsabilità di testimoniare che nulla va dato per scontato, che ogni momento che noi viviamo, ogni relazione, ogni abbraccio, ogni incontro, è dono di Dio. Questo vi auguro ragazzi – conclude – e spero che venga il momento in cui ci possiamo vedere di persona”.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie