Ultima udienza per Benedetto XVI

Le norme liturgiche per la sede vacante

Nella sua ultima udienza generale di mercoledì 27 febbraio, Benedetto XVI si è rivolto alle centinaia di migliaia di fedeli riuniti per salutarlo in piazza San Pietro. Aprendo il suo messaggio, il Papa ha detto: “Siamo nell’Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in Dio in un contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. Vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno anche nella fatica”. “In questo momento il mio animo si allarga per abbracciare tutta la Chiesa sparsa nel mondo”, ha aggiunto il Papa, assicurando di voler raccogliere “tutto e tutti nella preghiera per affidarli al Signore”.
L’Ufficio liturgico della Diocesi di Carpi diffonde a tutti i presbiteri e alle parrocchie le seguenti norme riguardo la sede vacante, a nome dell’Ufficio liturgico nazionale.
Durante la sede vacante
Omissione del nome del Papa nelle Preghiere Eucaristiche e nella Liturgia delle Ore
Dalle ore 20 del 28 febbraio (inizio delle Sede vacante), fino all’elezione del nuovo Sommo Pontefice, nella Preghiera eucaristica si ometterà il nome del Papa, come qui riportato a titolo esemplificativo.
Preghiera Eucaristica II: Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro Vescovo N. e tutto l’ordine sacerdotale.
Preghiera Eucaristica III: Per questo sacrificio di riconciliazione, dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell’amore la tua Chiesa pellegrina sulla terra: il nostro Vescovo N., il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento.
Nella Liturgia delle Ore si ometteranno le intercessioni per il Papa.
Preghiera per l’elezione del Romano Pontefice
La Chiesa raccomanda che durante il periodo della Sede vacante «tutti i pastori e i fedeli, in tutto il mondo, elevino a Dio ferventi orazioni perché illumini le menti degli Elettori e li renda concordi nello svolgimento del loro ufficio, sì che l’elezione del Romano Pontefice sia sollecita, unanime e giovi alla salvezza delle anime e al bene di tutto il popolo di Dio» (Ordo rituum conclavis, 19).
Nelle diocesi si inviti pertanto alla preghiera per l’elezione del nuovo Papa. Il Vescovo diocesano, se lo ritiene opportuno, può concedere o stabilire che nella propria Diocesi si celebri nei giorni feriali la Messa «Per l’elezione del Papa» (Messale Romano, pag. 784) con il colore liturgico del Tempo di Quaresima (Cfr. Ordinamento Generale del Messale Romano, nn. 374 e 347).
Dopo l’elezione del Sommo Pontefice
A norma della Costituzione apostolica Universi Dominici gregis (22 novembre 1996), «Dopo l’accettazione, l’eletto che abbia già ricevuto l’ordinazione episcopale, è immediatamente Vescovo della Chiesa Romana, vero Papa e Capo del Collegio Episcopale; lo stesso acquista di fatto la piena e suprema potestà sulla Chiesa universale, e può esercitarla» (n. 88). Pertanto, dal momento della proclamazione del Romano Pontefice eletto, la Chiesa nelle celebrazioni liturgiche ricorderà il Papa nel modo consueto.