Via crucis nella Giornata dei missionari martiri

In occasione della Giornata di preghiera e di digiuno in memoria dei missionari martiri, venerdì 26 marzo, alle 20, in Cattedrale, la Via Crucis sarà animata dal Consiglio Missionario Diocesano. Diretta su TVQUI canale 19 digitale terrestre e streaming su www.tvqui.it

Si celebra il 24 marzo la XXIX Giornata mondiale di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri. Nella stessa data, 41 anni fa, monsignor Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, veniva assassinato durante la celebrazione della messa, punito per le sue denunce contro le violenze della dittatura militare nel Paese.

Martiri nel 2020, don Roberto Malgesini e fra Leonardo Grasso
Per celebrare la XXIX Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri la Fondazione Missio ha scelto lo slogan “Vite intrecciate”. Il missionario martire è, infatti, tessitore di fraternità: la sua vita si intreccia con quella dei popoli e delle culture che serve e incontra. L’umanità intera intreccia la propria esistenza con quella di Cristo, riscoprendosi così tralci della stessa vite.

Nell’anno 2020, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, sono stati uccisi nel mondo 20 operatori pastorali: 8 sacerdoti, 1 religioso, 3 religiose, 2 seminaristi, 6 laici. Il numero più elevato torna a registrarsi in America, dove sono stati uccisi 5 sacerdoti e 3 laici (8). Seguono Africa e Asia. In Europa, più precisamente, un sacerdote diocesano, don Roberto Malgesini, e un religioso, fra Leonardo Grasso, camilliano. Negli ultimi 20 anni, dal 2000 al 2020, sono stati uccisi nel mondo 535 operatori pastorali, di cui 5 Vescovi.  Anche nel 2020 molti operatori pastorali sono stati uccisi durante tentativi di rapina o di furto, oppure sono stati oggetto di sequestro, o ancora si sono trovati coinvolti in sparatorie o atti di violenza nei contesti in cui operavano, dove la violenza e la sopraffazione sono regole di comportamento. Nessuno di loro ha compiuto imprese o azioni eclatanti, ma ha semplicemente condiviso la stessa vita quotidiana della maggior parte della popolazione, portando la sua testimonianza evangelica come segno di speranza cristiana.

In questo anno 2020, flagellato dalla pandemia, “tra le membra sanguinanti del corpo di Cristo” vanno annoverati centinaia di sacerdoti e di religiose, cappellani ospedalieri, operatori pastorali del mondo sanitario, come anche Vescovi, che sono venuti a mancare durante il loro servizio, prodigandosi per aiutare i contagiati dal covid. Secondo un rapporto parziale del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, da fine febbraio a fine settembre 2020 sono morti nel continente a causa della pandemia almeno 400 sacerdoti.