Valorizzare il presepe e recuperarne la centralità nella simbologia e nella celebrazione del Natale: il presepe si lega, infatti, strettamente al mistero dell’incarnazione di Dio ed esprime una tradizione artistica e devozionale fra le più care alla cultura cristiana, italiana e non solo. Questo l’obiettivo alla base della seconda edizione di “Carpi Città del presepe”, il progetto promosso dalla Diocesi di Carpi, su iniziativa del vescovo Francesco Cavina, con il patrocinio del Comune e il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. In tante persone hanno partecipato all’inaugurazione che è avvenuta lo scorso sabato 9 dicembre: il taglio del nastro, alla presenza del Vescovo Cavina, del vice sindaco Simone Morelli, del presidente della Fondazione Giuseppe Schena e degli artisti coinvolti, è avvenuto proprio in Cattedrale, prima tappa del percorso che si snoda in quattro location diverse. Dopo cinque anni dal sisma, il Duomo ospita finalmente il presepe, anzi, una molteplicità di presepi. Innanzitutto, all’interno in corrispondenza delle due porte di ingresso sono esposte due opere che resteranno in modo permanente: il diorama dell’Annunciazione, realizzato per la parte scenografica dai concordiesi Michele Tella e Massimo Barbi e dalla scultrice Sandra Andreoli di Rio Saliceto. E il presepe che raffi gura la Natività, le cui scenografi e sono state curate dal mirandolese Giancarlo Bruini, mentre le statue sono opera del napoletano Salvatore Caputo. A queste scenografi e fisse (donate alla Cattedrale da Vainer Marchesini della Wam Group), se ne aggiunge una di notevoli dimensioni realizzata dal presepista Marcello Aversa, in stile napoletano del Settecento. Inoltre sono presenti molti altri presepi del maestro napoletano collocati negli altari laterali. Tra questi, uno realizzato dai ragazzi della cooperativa sociale Nazareno, durante i laboratori guidati lo scorso anno dallo stesso Aversa. “Il mio ringraziamento – ha affermato il Vescovo al momento dell’inaugurazione – va a tutti coloro che hanno reso possibile e partecipato materialmente alla realizzazione di questo evento, che rappresenta qualcosa di veramente bello e per tutta la città. Trasmettere i contenuti della Fede e della tradizione: questo è un bene a servizio della Chiesa”. “Tutta questa bellezza richiama al mistero dell’Incarnazione. Insieme si possono fare grandi cose, da soli no. Senza mai dimenticare che chi ci permette di fare grandi cose è sempre il Signore”.
Le due scenografie: Annunciazione e Natività
Le due grandi scenografi e permanenti, il diorama dell’Annunciazione e il presepe che raffi gura la Natività, sono state richieste espressamente da monsignor Cavina in vista della riapertura della Cattedrale e sono state donate da Vainer Marchesini della Wam Group. “Queste opere complesse sono frutto di un progetto lungo – commenta l’artista Giancarlo Bruini – cha ha preso le mosse a marzo 2016. A maggio dello scorso anno ho incontrato il Vescovo per illustrargli il progetto e presentargli gli scultori. Abbiamo scelto appositamente un artista locale e uno ‘forestiero’: Sandra Andreoli di Rio Saliceto e il napoletano Salvatore Caputo”. Così come le ambientazioni cronologiche sono volutamente differenti: il diorama della Annunciazione richiama l’ambientazione storica di Nazareth. Il presepe del- la Natività invece riproduce uno stile “popolare” e ritrae un particolare di Villa Canale Tenno, a Riva del Garda (Trento), uno dei borghi più belli d’Italia. “Il 26 marzo di quest’anno, in occasione della riapertura della Cattedrale abbiamo presentato le sculture al Vescovo. Siamo tutti profondamente grati a monsignor Cavina per averci dato fiducia e per avere creduto in noi”. “Quando Giancarlo Bruini mi ha presentato questo progetto – prosegue la scultrice e restauratrice Sandra Andreoli – l’ho subito accolto con grande entusiasmo: era da molto tempo che desideravo realizzare un’opera sulla Natività. Maria è raffigurata in tanti modi: spaventata, sottomessa, regale, in trono. Dopo aver letto i Vangeli e molti altri testi ho capito come la desideravo rappresentare: ho avvertito il momento dell’Umanità di Maria in ginocchio e la sua Maternità nell’ascolto della parola di Dio che è sempre gratuito. Infine, il suo Sì. Come donna – prosegue Sandra Andreoli – ho provato ad immaginare cosa possa avere provato Maria nel suo cuore e nella sua mente e quanta emozione abbia provato di fronte all’Angelo. Ho visto Maria in ginocchio, ho percepito la sua ‘confusione’, fi no alla sua splendida consapevolezza e al valore del suo Sì”.
Le due grandi scenografi e permanenti, il diorama dell’Annunciazione e il presepe che raffi gura la Natività, sono state richieste espressamente da monsignor Cavina in vista della riapertura della Cattedrale e sono state donate da Vainer Marchesini della Wam Group. “Queste opere complesse sono frutto di un progetto lungo – commenta l’artista Giancarlo Bruini – cha ha preso le mosse a marzo 2016. A maggio dello scorso anno ho incontrato il Vescovo per illustrargli il progetto e presentargli gli scultori. Abbiamo scelto appositamente un artista locale e uno ‘forestiero’: Sandra Andreoli di Rio Saliceto e il napoletano Salvatore Caputo”. Così come le ambientazioni cronologiche sono volutamente differenti: il diorama della Annunciazione richiama l’ambientazione storica di Nazareth. Il presepe del- la Natività invece riproduce uno stile “popolare” e ritrae un particolare di Villa Canale Tenno, a Riva del Garda (Trento), uno dei borghi più belli d’Italia. “Il 26 marzo di quest’anno, in occasione della riapertura della Cattedrale abbiamo presentato le sculture al Vescovo. Siamo tutti profondamente grati a monsignor Cavina per averci dato fiducia e per avere creduto in noi”. “Quando Giancarlo Bruini mi ha presentato questo progetto – prosegue la scultrice e restauratrice Sandra Andreoli – l’ho subito accolto con grande entusiasmo: era da molto tempo che desideravo realizzare un’opera sulla Natività. Maria è raffigurata in tanti modi: spaventata, sottomessa, regale, in trono. Dopo aver letto i Vangeli e molti altri testi ho capito come la desideravo rappresentare: ho avvertito il momento dell’Umanità di Maria in ginocchio e la sua Maternità nell’ascolto della parola di Dio che è sempre gratuito. Infine, il suo Sì. Come donna – prosegue Sandra Andreoli – ho provato ad immaginare cosa possa avere provato Maria nel suo cuore e nella sua mente e quanta emozione abbia provato di fronte all’Angelo. Ho visto Maria in ginocchio, ho percepito la sua ‘confusione’, fi no alla sua splendida consapevolezza e al valore del suo Sì”.
I presepi in terracotta
In Cattedrale è presente anche una magnificente opera di Marcello Aversa, presepista dall’inconfondibile tratto napoletano: “‘Carpi città del presepe’ non vuole essere una semplice mostra di artisti e artigiani – afferma con emozione – ma ha un significato più profondo: porre al centro dell’attenzione il mistero della Natività, attraverso il presepe. La mia mostra a Carpi, per il secondo anno, nasce da una serie di circostanze che amo definire ‘segni’ che mi hanno portato in questa bellissima città dove, anche a 700 chilometri di distanza, mi sento come a casa”. “Alcune delle opere esposte – commenta – le considero nate a quattro mani, ossia in collaborazione con monsignor Cavina, con cui condivido la passione per i presepi: un giorno mi ha chiesto di raccontare, attraverso una mia terracotta, partendo da un presepe, un cammino cristiano rappresentato da una molteplicità di simboli”. Secondo Aversa, il presepe non è solo arte, devozione, ma è anche aggregazione: “Cristo a Natale vuole fermarsi a Carpi anche attraverso l’arte: collaboriamo insieme affinché il presepe diventi protagonista, non solo nei negozi, nel Duomo, nelle scuole, ma soprattutto nelle nostre case, per non correre il rischio di festeggiare senza il ‘festeggiato’”.
In Cattedrale è presente anche una magnificente opera di Marcello Aversa, presepista dall’inconfondibile tratto napoletano: “‘Carpi città del presepe’ non vuole essere una semplice mostra di artisti e artigiani – afferma con emozione – ma ha un significato più profondo: porre al centro dell’attenzione il mistero della Natività, attraverso il presepe. La mia mostra a Carpi, per il secondo anno, nasce da una serie di circostanze che amo definire ‘segni’ che mi hanno portato in questa bellissima città dove, anche a 700 chilometri di distanza, mi sento come a casa”. “Alcune delle opere esposte – commenta – le considero nate a quattro mani, ossia in collaborazione con monsignor Cavina, con cui condivido la passione per i presepi: un giorno mi ha chiesto di raccontare, attraverso una mia terracotta, partendo da un presepe, un cammino cristiano rappresentato da una molteplicità di simboli”. Secondo Aversa, il presepe non è solo arte, devozione, ma è anche aggregazione: “Cristo a Natale vuole fermarsi a Carpi anche attraverso l’arte: collaboriamo insieme affinché il presepe diventi protagonista, non solo nei negozi, nel Duomo, nelle scuole, ma soprattutto nelle nostre case, per non correre il rischio di festeggiare senza il ‘festeggiato’”.
Le altre tappe del percorso
La seconda tappa del progetto “Carpi Città del presepe” è costituita da una mostra “diff usa” ospitata nelle attività del centro storico, dove sono esposti in vetrina 100 presepi, di cui ben 60 appartenenti alla collezione privata di monsignor Cavina. Terza tappa: la Sala Duomo dove è allestita la mostra personale di Marcello Aversa, con una quarantina delle sue opere in terracotta, la parte più corposa di una mostra itinerante dal titolo “Storie di cielo in terra”, che contemporaneamente a Carpi toccherà Salerno (nel Duomo) e Milano (all’Università cattolica del Sacro Cuore). Infine, ultima tappa, c’è spazio anche per la manualità con il laboratorio allestito presso la Sala esposizioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi in corso Cabassi, dove è all’opera il presepista carpigiano Romano Cornia, che come ogni anno ha realizzato il presepe sul sagrato della Cattedrale, in sinergia con le Associazioni no profit Ushac e Al di là del muro. E proprio alle scuole è rivolto l’invito a visitare il percorso presso la Cattedrale, i negozi del centro, in Sala Duomo e in Sala Fondazione, con la possibilità di incontrare gli artisti e di “sporcarsi le mani” nel laboratorio.
La seconda tappa del progetto “Carpi Città del presepe” è costituita da una mostra “diff usa” ospitata nelle attività del centro storico, dove sono esposti in vetrina 100 presepi, di cui ben 60 appartenenti alla collezione privata di monsignor Cavina. Terza tappa: la Sala Duomo dove è allestita la mostra personale di Marcello Aversa, con una quarantina delle sue opere in terracotta, la parte più corposa di una mostra itinerante dal titolo “Storie di cielo in terra”, che contemporaneamente a Carpi toccherà Salerno (nel Duomo) e Milano (all’Università cattolica del Sacro Cuore). Infine, ultima tappa, c’è spazio anche per la manualità con il laboratorio allestito presso la Sala esposizioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi in corso Cabassi, dove è all’opera il presepista carpigiano Romano Cornia, che come ogni anno ha realizzato il presepe sul sagrato della Cattedrale, in sinergia con le Associazioni no profit Ushac e Al di là del muro. E proprio alle scuole è rivolto l’invito a visitare il percorso presso la Cattedrale, i negozi del centro, in Sala Duomo e in Sala Fondazione, con la possibilità di incontrare gli artisti e di “sporcarsi le mani” nel laboratorio.
Sala Duomo – Apertura da venerdì 8 dicembre a domenica 21 gennaio 2018: giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi ore 9-12.30 e 16-19.30
Per scolaresche e gruppi, visite guidate su prenotazione anche in altri giorni e orari (contattare 335 8192597).