Castellucci: “Custodi del creato e del fratello”

Editoriale sul n. 32 del 25 settembre 2022 del Settimanale Diocesano Notizie
di Mons. Erio Castellucci – Vescovo di Carpi
Vado con il pensiero a poco più di un anno fa, quando, in questo luogo abbiamo vissuto un momento credo molto importante della storia del Campo di Fossoli, cioè l’incontro con David Sassoli e Ursula von der Leyen, portatori di messaggi molto profondi che parlavano proprio di fraternità, a fronte di violenze, di esclusioni, di guerre che purtroppo attraversano ancora l’Europa e il pianeta. Non sapevamo allora che sarebbe stato per il presidente David Sassoli quasi il suo testamento spirituale.
Il Campo di Fossoli è sempre un luogo che parla, quando si può girare tra le baracche, quando si possono vedere in silenzio i segni di una realtà che è stata abitata. Ci parla proprio della possibilità di una metamorfosi che consente di trasformare un luogo che ha vissuto secondo la “legge della giungla” in un luogo che vive secondo la “legge della fraternità”.
Credo che Nomadelfia, in questa chiave di lettura, sia ancora un segno che parla, si rivolge al di fuori, non è una realtà centripeta: voi che oggi l’abitate e l’avete scelta come vocazione non presumete che la vostra comunità sia esemplare, una specie di nido protetto, ma testimoniate di essere una comunità che indica a tutti la via della fraternità. Siete una comunità che parla all’esterno della possibilità reale di trasformazione nei nostri rapporti: da rapporti basati sulla “legge della giungla” a rapporti basati sulla fraternità cioè sull’accoglienza, sul rispetto, sulla custodia reciproca.
Concludo pensando a come, sulle orme di San Francesco, Papa Francesco abbia allargato progressivamente la idea della fraternità dalla custodia reciproca – “sono forse io il custode di mio fratello?” – alla custodia del creato – “Dio affidò il giardino ad Adamo perché lo coltivasse e lo custodisse” – e queste sono proprio le due dimensioni della custodia, la fraternità umana sociale e la fraternità ambientale, e credo che questo sia un seme che voi state facendo germogliare e che diventa testimonianza per tutti.